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Boom della micromobilità durante l’emergenza Covid. Secondo i dati della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e delle principali piattaforme di settore, riportati da AdnKronos, nel 2020 si è registrato un incremento del numero di veicoli per la micromobilità del +202%: monopattini (+554%), scooter (+26%) e biciclette (+25%). Se poi si considera anche la fruizione del servizio, osservano gli analisti di GreenVulcano Technologies, il 2020 si chiuderà con un numero totale di ben 54 milioni di spostamenti in condivisione.
“Cambiando prospettiva, l’impatto sulle persone sarà ancora più grande: già oggi si può intraprendere un viaggio di 20 minuti ad un costo variabile, in relazione alla combinazione di mezzi scelti, tra 50 centesimi e 5,3 euro” aggiunge Claudio Ortenzi, senior analyst di GreenVulcano Technologies. “Gli italiani – spiega inoltre AdnKronos – risultano divisi, oltre che in 3 zone, anche in 3 tipi di comportamento prevalente: audace, pauroso oppure equilibrato. In alcune regioni delle zone rosse, o che sono state incluse in zona rossa per un periodo, la maggiore limitazione degli spostamenti ha fatto scattare il desiderio di trasgredire: succede ad esempio in Lombardia, dove i residenti sono più ‘audaci’ e non temono affatto di ricorrere al carsharing. Oltre alla Lombardia, tra le regioni che secondo GreenVulcano Technologies sono tendenzialmente più ‘audaci’ vi sono anche Toscana, Campania, Puglia ed Abruzzo. Nel Lazio prevalgono invece i profili ‘paurosi’. Potendo scegliere, qui, nonostante i protocolli di disinfettazione delle autovetture offrano le più ampie garanzie di sicurezza, si preferisce evitare il carsharing ed optare piuttosto per i veicoli aperti: motorini, biciclette e monopattini. Tra le regioni tendenzialmente più ‘paurose’ vi sono anche Emilia Romagna, Marche, Liguria e Friuli-Venezia Giulia. Gli ‘equilibrati’, infine, prevalgono in Umbria, Sicilia, Sardegna. In queste regioni non si esagera verso facili allarmismi e si continua la vita di sempre, ma senza abbassare troppo la guardia”.