Foto Leo Lara/Studio Cerri
L’immaginario collettivo post quarantena ha spesso diversi punti di vista. Gli scenari potrebbero essere molteplici, soprattutto per quanto riguarda il settore automobilistico, piegato dalla crisi dovuta al fermo obbligatorio. Se è vero che la situazione è difficile e si pensa ancora al futuro ponendosi diversi quesiti, è anche vero però che non tutto il male viene per nuocere. L’automobile infatti, a emergenza rientrata, potrebbe diventare la soluzione più sicura per viaggiare in città. Non è una novità: l’automobile offre sicuramente maggiore distanziamento sociale, che sebbene spaventi da un lato, è stato ed è tuttora il leitmotiv del Governo al fine mantenere alti i livelli di sicurezza e contenere il contagio. Dopo il crollo delle vendite registrate a marzo (85,4% in Italia e col – 56% in Europa in tutti e 5 i principali paesi) viaggiare in macchina, dopo la quarantena, potrebbe diventare sinonimo di sicurezza. Una realtà che, indubbiamente, potrebbe sfociare in una apertura al mercato automobilistico e anche nella ricerca costante di sicurezza stradale e non.
“Superata l’emergenza – ha commentato il presidente di Volvo Italia oltre che dell’Unrae, Michele Crisci in una recente intervista rilasciata al Sole24ore – l’auto tornerà ad essere il sistema di trasporto più sicuro. Se infatti il dopo virus ci costringerà ancora per qualche mese a non abbassare la guardia, l’auto rappresenterà il mezzo più sicuro perché non saremo costretti a contatti con altri. Non mi sentirei così sicuro di passare ore a bordo di un treno a stretto contatto con dei passeggeri che non conosco. Tantomeno sarei tranquillo di viaggiare in aereo». Secondo Crisci l’auto diverrà necessaria non solo per le lunghe distanze, ma anche e soprattutto per l’utilità che potrà avere in città. Crisci però specifica che il ritorno all’uso dell’auto potrebbe mandare in crisi il settore del car sharing. Ma non solo, un altro fattore che non va certamente sottovalutato è quello della possibilità per i concessionari di vivere una prima fase di stallo. “La priorità – ha commentato in merito il presidente di Federauto Adolfo de Stefani – è arrivare vivi alla riapertura e subito dopo disporre degli incentivi per ripartire. Il dopo coronavirus per i concessionari abituati a vendere dei durevoli come l’auto saranno dolori. La tendenza sarà di tenersi magari ancora un anno in più la propria vettura. Ecco perché avremmo bisogno di incentivi per l’acquisto». Federauto infatti era già intervenuta negli scorsi giorni proponendo degli incentivi aggiungendo ai bonus oggi riservate alle auto virtuose come le ibride e le elettriche degli incentivi alla rottamazione delle vecchie auto. “La seconda misura potrebbe riguardare la detraibilità dell’Iva e l’ammortamento per le partite Iva. E avviare così un piano Marshall per le vetture e i veicoli commerciali e industriali” – ha concluso il presidente di Federauto.
Nonostante i molteplici dubbi però resta la certezza assoluta di un cambiamento radicale che avverrà dopo la quarantena. Le abitudini e i gusti degli italiani, così come degli autisti di tutto il mondo muteranno aprendo porte a diverse e nuove tipologie di domande e risposte del mercato. In merito, sempre per il Sole24ore, è intervenuto Olivier Francois, responsabile del brand Fiat il quale ha commentato sottolineando che “dopo il virus assisteremo ad una variazione delle abitudini sino a ieri consolidate e da un maggiore propensione ad usare la propria macchina anche rispetto ai mezzi pubblici. L’auto, una sorta di bolla pedonale, un habitat comodo, sano e sicuro. E non soltanto come delle barriere fisiche o dei filtri verso l’esterno dal rischio di ulteriori contagi in futuro, ma anche per l’enorme progresso tecnologico su cui vogliamo contare per aumentare la nostra sicurezza sia attiva che passiva».
Secondo i leader dunque l’auto sarà una sorta di guida verso una ritrovata libertà sociale, permettendo, a chi ne avrà possibilità, di recuperare la propria autonomia e di accompagnare in totale sicurezza i cittadini verso le loro diverse mete. Le difficoltà certamente non mancheranno. Prima di poter ottenere questi risultati e veder concretizzate le aspettative positive si dovrà far fronte alle difficoltà economiche dettate dalla ripresa che, se verrà superata senza intoppi, porterà però, secondo gli esperti, a scenari virtuosi e favorevoli all’ambito automobilistico.