In Europa si investe 3,5 volte più che in Cina nel settore delle auto elettriche. A rivelarlo è un report di Transport and Environment (TandE), il principale gruppo di associazioni non governative in Europa che si batte per la mobilità sostenibile, che ha condotto uno studio sugli investimenti nel settore da parte dell’industria dell’automotive e dei governi e ha registrato per l’anno 2019 un dato nettamente superiore di investimenti nell’Ue rispetto al mercato cinese.
L’Europa è, dunque, sulla buona strada per riprendere la leadership globale dell’industria dell’automotive nell’ambito della quale, secondo quanto riportato dal rapporto, nello scorso anno sono stati stanziati circa 60 miliardi di euro per la produzione di veicoli elettrici e batterie. Si tratta di una somma 19 volte più grande rispetto ai soli 3,2 miliardi di euro garantiti in Europa due anni fa, quando le case automobilistiche europee preferivano investire in Cina. Un traguardo che è stato reso possibile, secondo quanto emerge dallo studio, grazie alla spinta regolatoria degli obiettivi Ue relativi alle emissioni di CO2 delle auto nuove, entrati in vigore quest’anno, che ha di fatto obbligato l’industria ad investire nella mobilità elettrica in Europa.
“Ogni tipo di aiuto post-Covid – fanno sapere da TandE – deve capitalizzare su questi investimenti. Il successo nel mercato dell’auto elettrica è oggi la politica industriale dell’Europa e i decisori politici devono fare la loro parte, condizionando i piani di salvataggio al sostegno di una ripresa verde che dia la priorità alla produzione di veicoli del futuro come richiesto dal Green Deal europeo”.