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Carburante, con la ripartenza tornano a gonfiarsi i prezzi. La Fase 2 sta gradualmente riportando alla normalità la vita dei cittadini, con essa anche i costi della benzina cui gli stessi erano abituati prima dell’emergenza sanitaria. Se fino al 18 aprile era possibile infatti fare il pieno con 1,356 euro a litro, nel giro di pochi giorni c’è stato invece un aumento dei costi pari a 10 centesimi. Lo stesso è accaduto per il diesel, che stando ai dati forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico, ha raggiunto l’1,256 rispetto all’1,247 euro a litro delle settimane precedenti alla ripartenza. Una notizia poco gradita, sia da parte degli utenti, sia da parte dell’Unione Nazionale Consumatori, la quale ha subito reagito sottolineando l’inaccettabilità della situazione.
“Si è aspettata proprio la fine del lockdown per tornare a vedere il prezzo dei carburanti in crescita. Guarda caso, si è attuato un calo dei costi mentre gli italiani non avevano la possibilità di muoversi, mentre ora che tutti sono tornati al lavoro il trend si è invertito. Per ora il cambiamento è minimo, ma non possiamo nascondere di avere paura che ben presto la situazione possa diventare ancora più insostenibile – hanno commentato gli stessi.
In effetti, stando ai dati, durante il lockdown, ovvero nel periodo in cui gli italiani erano costretti a restare a casa, il prezzo del carburante era sceso notevolmente. Il trend, invertito pochi giorni dopo la ripartenza, nonostante sia minimo, lascia presagire però un vero e proprio ritorno alla normalità per quanto riguarda i costi e il timore da parte dell’Unione Nazionale Consumatori, che nelle prossime settimane potrà addirittura peggiorare, andando così a gravare su famiglie e lavoratori, già piegate dalla crisi dovuta all’emergenza sanitaria.