Secondo uno studio condotto recentemente da Assogomma e Federpneus, più della metà degli automobilisti italiani non gonfia le gomme della propria vettura. Il dato supera il 52% del totale, per cui, in fase di controllo, è più frequente riscontrare un livello di pressione più basso rispetto ad uno eccessivo. Il fenomeno può essere causa di particolare degrado per le gomme, in quanto un pneumatico sottogonfiato si può riscaldare eccessivamente, in funzione della velocità e del veicolo e del carico. Ciò, alla lunga, può essere alla base di cedimenti strutturali e dar luogo a scoppi con evidenti rischi per l’incolumità degli automobilisti.
Le gomme sgonfie, inoltre, aumentano il rischio di lesioni, tagli, rigonfiamenti, determinati da urti accidentali contro buche o ostacoli di vario tipo. Da qui l’appello che le associazioni di categoria rivolgono a tutti gli utenti, affinché prestino la dovuta attenzione al controllo dei pneumatici a freddo, soprattutto in vista delle partenze estive e dei carichi di bagagli all’interno dell’automobile.
“I pneumatici vivono d’aria – spiegano i referenti di Assogomma e Federpneus – e anche il pneumatico migliore e più performante se non è adeguatamente gonfiato, lavorerà male alterando il comportamento e le prestazioni del veicolo. Ad esempio peggiorerà la tenuta di strada, si allungherà lo spazio di frenata e in una parola il veicolo sarà meno sicuro”.