Uno studio dei ricercatori dell’Università di Johannesburg, in Africa, ha dimostrato che il platano (Musa paradisiaca), una particolare varietà di banana, abbia delle caratteristiche che lo renderebbero un’ottima base per la produzione di nuove tipologie di materiali compositi da utilizzare nell’industria automobilistica.
Se le fibre naturali si questa pianta vengono mischiate a nano-tubi di carbonio e resina epossidica, infatti, è possibile ottenere un materiale nano-composito ibrido in grado di sostituire alcuni materiali che oggi sono utilizzati, in particolare, per la produzione degli interni delle autovetture.
“La produzione di parti di automobili da fonti rinnovabili ha diversi vantaggi – spiega Patrick Ehi Imoisili, uno dei ricercatori del Dipartimento dell’università di Johannesburg dove è stato realizzato lo studio, che prosegue – Oggi vi è una tendenza all’uso della fibra naturale nei veicoli. Il motivo è che i compositi di fibre naturali sono rinnovabili, a basso costo e a bassa densità. Hanno un’elevata resistenza specifica e rigidità. I processi di produzione sono relativamente sicuri”.
Il materiale sviluppato in laboratorio a partire dalle fibre di platano è stato sottoposto a numerosi test che hanno dimostrato come lo stesso sia in grado di evitare o resistere a incrinature, piegature o deformazioni, tipiche, invece, dei materiali ad oggi utilizzati per la realizzazione delle automobili.
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