Un guidatore su dieci è al telefono mentre guida. E’ quanto emerso in seguito alle indagini effettuate da A4 Holding, per l’Osservatorio “Stili di Guida”. Mancato utilizzo delle frecce prima del cambio corsia, mancato utilizzo delle cinture di sicurezza per i viaggiatori seduti sui sedili posteriori, ma non solo. In troppi, secondo quanto emerso dall’Osservatorio, si distraggono alla guida utilizzando lo smartphone.
Dallo studio, realizzato osservando il comportamento di oltre 1.330 veicoli, in particolare auto (39%) e Tir (61%), attraverso postazioni mobili situate sulle arterie gestite dalla multinazionale Abertis, è emerso nello specifico che il 12% dei conducenti monitorati utilizzava impropriamente il telefono mentre era al volante. Ma non solo. Un conducente su due non utilizza le frecce per segnalare il cambio di corsia durante il sorpasso, solo tre guidatori ogni dieci, utilizzano le frecce per evidenziare la manovra di rientro. Infine, a non indossare la cintura di sicurezza, introdotta, così come scrive il Corriere della Sera, da una legge che ha ormai 30 anni fa, è il 13% degli automobilisti. Per quanto riguarda la casistica specifica dei passeggeri posteriori, solo il 39% indossano la cintura.
Insomma, stando all’indagine, effettuata nello specifico, sulle autostrade A4 Brescia-Padova e l’A31 di Valdastico, la fotografia che è emersa segna una tendenza da parte degli automobilisti: quella della mancata osservanza delle norme relative al Codice della Strada e, come sottolineano alcuni esperti “dell’assenza di buon senso e responsabilità”. Protagonista dell’indagine, in questo caso specifico, è stata una delle autostrade più trafficate d’Italia. Il rischio, secondo alcuni, è che i numeri potrebbero crescere in maniera esponenziale monitorando altre arterie principali.
In Italia, va specificato, secondo l’ultimo rapporto Aci/Istat sugli incidenti, gli scontri hanno avuto come conseguenza 241.384 feriti e 3.173 vittime di cui 310 sulle autostrade. Numeri allarmanti se si considera che gli esperti sono al lavoro da anni per raggiungere l’obiettivo zero vittime.