Turismo, un viaggio tra mare, natura e antiche tradizioni: ecco Crotone

Fondata in una località posta tra la foce del fiume Esaro e il promontorio Lacinio tra il 740 e il 718 a.C. Parliamo di Crotone, comune calabrese (con oltre 60mila abitanti), che vanta radici antiche e ancora oggi non smette di sorprendere per quello che è capace di offrire a chi sceglie di addentrarsi nei suoi territori. Dalle coste affacciate sul Mar Ionio, al territorio meridionale completamente immerso nell’area marina protetta di Capo Rizzuto, ma non solo. Anche antichi ruderi e frammenti di storia, come ad esempio il promontorio di Capo Colonna, dove è rimasta l’unica colonna del Tempio di Hera Licinia.  Sono solo alcuni degli scenari in cui è possibile imbattersi visitando le diverse località di questo Comune, da cui si resta affascinati già percorrendo la strada che porta verso la città, che costeggiando il mare, attraversa luoghi immersi nella natura, come ad esempio le diverse coltivazioni di limoni,ma anche antiche masserie.

Crotone, che in particolare si trova nella parte interna di un golfo ampio che va da Capo Colonna a Capo Alice, fino ad inoltrarsi verso Capo Rizzuto (uno dei posti di mare più famosi di Italia), è visitata soprattutto nelle stagioni più calde. D’estate, per esempio, è consueta abitudine per i turisti popolare le spiagge e i diversi agriturismi che permettono di gustare le prelibatezze tipiche del territorio. A pochi chilometri dalla città si trovano infatti alcune delle spiagge più belle della regione calabrese. Tra queste non si possono non citare La Costa dei Saraceni a Cirò Marina, con sabbia chiara e mare cristallino, ma anche l’oasi protetta del Parco Marino Capo Rizzuto con scogliere, boschi e resti archeologici. Inoltre non si può non visitare Spiaggia Torretta di Crucoli, che si trova tra il fiume Nicà e tra Punta Alice, ma anche la spiaggia di Le Castella, dove la sabbia è di color rossastro.

Ma Crotone non è solo mare, spiagge e scogliere. Sono tantissimi infatti i parchi naturali immersi nel verde, tra questi non si possono non citare i boschi della Sila, ma anche il Parco della Montagnella, i torrenti, i laghi e infine la peculiarità delle pareti rocciose, aguzze ed ripide.  Se poi si sceglie di visitarla nelle stagioni più fredde, basterà addentrarsi nel centro storico per poter ammirare i resti dell’antica Kroton. Un luogo pieno di meraviglie architettoniche e ricca di abitanti che ancora narrano le storie dei resti dell’antica città, abbandonata per molto tempo. Nel centro storico, in particolare, è possibile visitare Capperina, Monte Sublime, ma anche il Tempio delle Muse e il castello di Carlo V. Quest’ultimo, nello specifico, si trova sul punto più alto della città e offre l’opportunità di godere di un panorama non indifferente che si affaccia sul paesaggio maestoso che comprende Capo Alice e Capo Colonna.

Foto Pixabay

Altri luoghi particolari da non perdere sono sicuramente la cattedrale che conserva al suo interno la Madonna nera di Crotone e il giardino di Pitagora, un parco ricco di installazioni costruite per insegnare attraverso il gioco in cui far divertire piccoli e adulti. Un modo della città per omaggiare il matematico e filosofo Pitagora, che ha vissuto a Crotone dandole un grande supporto e rendendola, di fatto, la capitale di una confederazione di polis greche.

Anche Crotone città è capace di offrire moltissime opportunità di svago e cultura. Tra i luoghi maggiormente visitati ci sono il lungomare Gramsci, ma anche le diverse piazze, tra cui Aragona e Antinori, in cui è possibile sostare per ammirare le peculiarità dell’architettura cittadina, oltre che il via vai dei cittadini, che, pur contaminati dalla modernità, non perdono di vista le proprie tradizioni cercando il più possibile di tramandarle alle generazioni future e ai turisti, senza perdere mai quello spirito di accoglienza tipico dell’identità culturale del luogo.

Infine, non perché meno importante, non si può visitare Crotone e dintorni senza perdersi nelle delizie della cucina tipica. Tra queste il pane di Cutro, un paese dell’entroterra, ma anche il crostino cu “a’ Sardella piccant conzata ccù ogghju e cipoll i’Tropeia”, ovvero il pane a crostino con sardella piccante, olio e cipolla rossa di Tropea. Inoltre la sardella, detta anche il “Caviale dei poveri”, una crema spalmabile fatta con gli avannotti delle sarde o delle alici e moltissimo peperoncino in polvere e, infine, il pecorino Crotonese DOP, un misto tra il pecorino romano, il pecorino di latte crudo e la ricotta affumicata con legno di uliveti e aranceti.

 

Foto Wikimedia

Leggi il precedente

Passi in avanti per Bari sulla mobilità sostenibile, ma non mancano criticità. La pagella di Legambiente

Leggi il successivo

Due ruote: l’agenzia Moody’s eleva la prospettiva sul rating di Piaggio

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *