Prosegue la discesa delle vendite auto in Europa. Nel mese di aprile, rispetto allo stesso mese del 2019, la percentuale di vendite è scesa del 22,7%. Paragone che, di fatto, vista la situazione pandemica, non regge il confronto con il 2020, in cui il settore era semi paralizzato dal lockdown. Di fatto, l’incremento dal 2020 al 2021, secondo il Centro Studi Promotor, non riflette la reale situazione.
Al contrario, stando ai dati, il calo toccato nei primi mesi del 2021, paragonato al 2019, narra di uno scenario in cui il mercato automobilistico risulta ancora fortemente segnato dall’emergenza sanitaria. In particolare, il primo quadrimestre 2021, sempre rispetto al 2019, vede una discesa del 25% con tutti i mercati nazionali dell’are in crisi. Fa eccezione la Svezia che ha invece messo a segno una crescita dell’8,3%. Ad avere maggiori problematiche sono i paesi europei normalmente più “forti” del settore, tra questi Italia, ma anche Francia, Regno Unito, Germania e Spagna. Questi ultimi, assorbono nello specifico il 70,02% delle immatricolazioni in Europa Occidentale. Ragion per cui, se vanno a picco, trascinano con sè, inevitabilmente, anche tutti gli altri paesi più piccoli.
C’è però un dato tendenzialmente confortante riguardante l’Italia. Lo stivale d’Europa ha subito un calo inferiore rispetto agli altri. Nei primi 4 mesi del 2021 infatti il minor calo, con il -17%, lo ha avuto proprio l’Italia. Complici gli incentivi per l’acquisto di vetture con emissioni di CO2 tra 0 e 60 g/km, ovvero le elettriche e le ibride plug-in. Inoltre, nel primo semestre del nuovo anno, a contribuire a questo dato in controtendenza rispetto agli altri paesi europei, sono stati gli incentivi per le vetture con alimentazioni tradizionali. Adesso, la speranza è che il Governo prosegua su questa strada, permettendo all’Italia di ammortizzare le perdite e, lentamente, ricostruire il mercato dell’auto.