Mobilità sostenibile, Cingolani: “L’auto elettrica non risolve tutti i problemi ambientali”

“L’auto elettrica non risolve tutti i problemi ambientali”. Lo ha dichiarato il Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ospite della seconda edizione del convegno digitale AutomotiveLab 2021. Secondo Cingolani, in particolare “Non esiste una situazione unica alla mobilità urbana”. Nel corso del suo intervento il ministro ha infatti parlato di quanto la questione sulla mobilità sia complessa, così come quella della decarbonizzazione dell’intero settore dei trasporti. Dai costi troppo alti per le materie alla mancanza di infrastrutture, sono diversi i fattori che non rendono ancora totalmente “green” la scelta delle auto elettriche.

“L’impronta di carbonio di una macchina elettrica – ha commentato Cingolani – dall’uscita dal concessionario al termine del suo ciclo vitale è molto bassa. Cala ulteriormente se il cittadino la ricarica tramite fonti rinnovabili, come un impianto fotovoltaico domestico. Il discorso cambia, ovviamente, se si considera l’inizio di produzione, partendo dall’estrazione delle terre rare per la produzione delle batterie fino alla sua rottamazione e in questo ci sono simulazioni che dimostrano come non sia più tanto green come scelta. In contesti urbani, muoversi in elettrico è un vantaggio perché permette di non inquinare, ma in casi di mobilità diversa, l’ibrido è il giusto compromesso. La tecnologia non va demonizzata, anzi offre la soluzione più adatta a seconda dei profili dell’utente. L’auto elettrica offre soluzioni promettenti, ma non risolve tutti i problemi nel breve periodo” – ha concluso.

In merito a quanto dichiarato da Cingolani è intervenuto anche Gianluca Benamanati, del PD, invitando la maggioranza attuale a trovare una strada maggiormente precisa nei confronti dell’economia e l’ambiente per quello che riguarda il settore della mobilità. Secondo Benamati, nello specifico, servirebbe una progettualità precisa e chiara che abbia al centro il rifinanziamento degli incentivi sui motori termici e ibridi senza spinta. Nel Dl Sostegni Bis, va specificato, non sono presenti incentivi di questo tipo. Un tema su cui si sono soffermati in tanti, soprattutto perché, secondo moltissimi esperti del settore, la transizione passa soprattutto attraverso la sensibilizzazione al tema, fattore fortmemente supportato dagli incentivi e dalla capacità di invogliare i cittadini a cambiare prospettiva sulla mobilità sostenibile.

La certezza però è che, così come dichiarato da Cingolani nel corso dell’evento, i costi alti delle materie prime utili per produrre le automobili sostenibili sono così “tanto green come scelta”. Fattore che, a lungo andare, se non si troveranno soluzioni, potrebbe portare ad un ulteriore cambio di rotta nei confronti del tema.

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