Dalla Puglia al circuito di Vallelunga per mettersi alla prova con la guida sicura. E’ la storia di Antonio Tateo, socio Aci 30enne, con tessera dedicata ai disabili, appassionato di auto, ma soprattutto pronto a tutto pur di “cimentarsi in prove impegnative”. A raccontarlo è proprio lui, reduce dal corso Aci Guida Sicura Beginning, che non nasconde tutte le difficoltà incontrate lungo il suo percorso personale, ma anche la felicità per l’opportunità nata proprio all’incontro con il mondo Aci.
“Sono arrivato qui a Vallelunga tramite la dottoressa Maria Grazia De Renzo – ha raccontato – con la direttrice ci siamo incontrati nel dicembre 2019 all’evento Motorterapia al circuito di Binetto. Lei mi spronò a partecipare a questo corso che mi serviva fare e volevo fare”. A ritardare la partecipazione all’evento è stata solo la pandemia.
“E’ stata un’esperienza bellissima – ha continuato Tateo – non solo perché ho appreso molte nozioni che senza questo corso non avrei potuto apprendere, ma anche perché mi sono divertito. Per questo devo ringraziare Aci e i professionisti di Vallelunga. Mi piace molto mettermi alla prova” – ha sottolineato. Il corso si è svolto sia in prova teorica, sia in prova pratica, con uno slalom lento e dinamico, frenata di emergenza su fondo bagnato con resina e approccio alla curva, sia affrontandola ad ampio raggio, sia a piccolo raggio. Ogni partecipante ha guidato le proprie auto, adattate, a seconda delle esigenze, con comandi manuali specifici. La novità, rispetto agli altri anni, è stata l’assenza dell’istruttore in auto che, per via dei protocolli Covid era invece all’esterno.
“L’istruttore prima faceva la dimostrazione, poi dava a noi l’opportunità di provare. Ci seguiva via radio, dandoci consigli. Forse è stato anche meglio, ho appreso di più perché mi gestivo autonomamente, seppur seguito – ha confessato – sicuramente ne farò altri. Aci non ha una macchina adattata, per questo abbiamo usato le auto personali, la mia permette di accelerare con il pollice e ha il freno a lungo braccio con spinta in avanti. Ogni disabile ha un suo adattamento, dipende dalle patologie che ognuno ha ” – ha raccontato ancora.
“Io ho avuto modo di intraprendere queste strade grazie all’incontro con la direttrice – ha spiegato – sono cose che ti fanno imparare molto, ma ti fanno anche divertire. Per noi non è facile, quella di Aci è una grande opportunità. Noi disabili abbiamo tante difficoltà quando impariamo a guidare, non tutte le scuole guida hanno auto con comandi personalizzati, dobbiamo noleggiarle. Prendere la patente non è facile, perché anche se ci sono ottimi istruttori, non tutti sono preparati per corsi specifici. Dopo aver preso la patente ho dovuto pagare nuovamente un istruttore più lontano che mi insegnasse il comando manuale, lì ho capito tante cose. Aci è una speranza per tutti noi, per queste opportunità, chissà un giorno non ci sarà un’auto multi adattata di Aci che giri per tutta la zona di Bari per non lasciare soli i ragazzi disabili. Mi piacerebbe che le mie parole arrivassero a loro, voglio spronarli a fare queste esperienze. Tante volte si crede che alcune cose siano impossibili, invece no” – ha concluso.