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Con il rincaro dei prezzi del carburante e del costo della vita sempre più persone sono pronte a trovare soluzioni alternative per non appesantire ulteriormente le proprie tasche, tra queste, oltre a ridurre l’utilizzo dell’auto, c’è il car sharing, ma non solo: stando ai dati, il noleggio e la condivisione delle auto, ha superato modalità come gli Uber, utilizzati soprattutto all’estero.
I dati, emergono da alcune indagini effettuate da Facile.it e mUp Research, e parlano chiaro: negli ultimi tre mesi, quasi un italiano su due, in particolare il 42%, ha ridotto l’uso dell’auto, soprattutto nel tempo libero. Non tutti però riescono a fare a meno di questo mezzo di trasporto, ed è qui che entrano in gioco altre strategie: dall’attenzione della scelta del distributore di benzina, sino al cambiamento radicale delle proprie abitudini. Tra tutte le soluzioni spicca la scelta della mobilità condivisa.
Si tratta, di fatto, di una modalità che consente di risparmiare sulla spesa condividendo il proprio mezzo o affittandone altri con altre persone. Secondo un’indagine condotta da Altronconsumo (che ha riguardato le città di Roma e Milano), in Italia, usufruiscono di questi servizi l’84% dei milanesi e il 90% dei romani (che continuano comunque a guidare la propria auto in media 4 volte a settimana). Il servizio più usato è sicuramente il car sharing senza autista (75% a Milano, contro il 62% a Roma), seguito poi a Milano dal bike sharing (48%) e a Roma dal car sharing con autista (39%).
In generale, nella penisola, crescono soprattutto i servizi di sharing senza autista. A prova di ciò le numerose piattaforme che ogni giorno vengono frequentate dai consumatori per la richiesta del servizio di condivisione. Secondo quanto emerso dalle indagini però, nonostante sia fortemente in crescita la mobilità condivisa, ci sono ancora diverse problematiche che rendono difficile il servizio, tra questi le app per prenotare e le infrastrutture presenti nelle diverse città.