foto pixabay
Ai gestori delle pompe di carburanti di Fegica e Figisc Confcommercio non piace il decreto sulla trasparenza dei prezzi pubblicato sabato dal governo, soprattutto nella parte relativa alle sanzioni che richiano i benzinai, e affermano che “a queste condizioni è confermato lo sciopero” già indetto per il 25 e 26 gennaio. “Sul caro carburanti continua lo scaricabarile del Governo” afferma il presidente della Fegica, Roberto Di Vincenzo mentre il presidente nazionale della Figisc Bruno Bearzi avverte che “se domani nell’incontro al Mimit non si riparte dal decreto si conferma lo sciopero”.
L’Antitrust ha avviato istruttorie con ispezioni nei confronti di Eni, Esso, IP, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil. Lo annuncia l’Autorità spiegando di aver riscontrato irregolarità per l’applicazione alla pompa di un prezzo diverso da quello pubblicizzato, nonché per l’omessa comunicazione dei prezzi dei carburanti al portale “Osservaprezzi carburanti”.