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Le auto elettriche ferme diventano accumulatori di energia per le fonti rinnovabili. È quanto previsto dalla tecnologia “Vehicle to Grid” che la casa automobilistica coreana Hyundai sta sperimentando, con successo, sia in Germania, sia in Olanda. Si tratta, in particolare, di una tecnologia che permette – mentre le auto sono posteggiate – di stoccare l’elettricità nei momenti di maggior produzione, ovvero quando ci sono sole o vento, rilasciandola nei momenti di minor produzione, permettendo così maggiore stabilità nella fornitura.
La tecnologia, più nello specifico, integra le auto elettriche nella rete alimentata dalle fonti rinnovabili sfruttando le loro batterie nel tentativo di compensare le variazioni della produzione. L’intento è quello di garantire una fornitura costante di energia in quanto solare ed eolico necessitano di impianti di accumulo e quest’ultima è una soluzione ottimale. Normalmente, gli impianti di accumulo, vengono posizionati affianco ai pannelli fotovoltaici o alle pale eoliche, la novità di questa tecnologia è la possibilità, per tutte le batterie delle auto parcheggiate e collegate alla rete elettrica di diventare una fonte di accumulo. Nel momento in cui la produzione delle rinnovabili eccede nei consumi, la tecnologia permette, in particolare, lo stoccaggio della corrente nelle batterie, potendo poi attingere nei momenti del bisogno.
La corrente prelevata, va sottolineata, viene pagata ai proprietari dei veicoli. La batteria di un singolo veicolo elettrico, secondo quanto emerso dalle sperimentazioni, può alimentare fino a 5 abitazioni per una giornata intera. Attualmente, questa tecnologia è già disponibile, ma manca ancora la “smart grid”, ovvero la rete intelligente per applicarla. L’intento è quello di procedere nella sperimentazione per rendere questa tecnologia attuabile in tutto il mondo, compreso in Italia.
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