Per fermare le tragedie stradali e rendere le città luoghi migliori occorre un approccio che non sia auto-centrico e focalizzi l’attenzione sulle persone, incoraggiando soluzioni inclusive per pedoni, ciclisti e automobilisti. È quanto sostengono i ciclisti di bikeitalia.it che in un recente articolo hanno evidenziato che la guerra per lo spazio urbano tra auto e persone impedisce uno sviluppo armonioso, portando a dibattiti inconcludenti sulle soluzioni.
La dipendenza dall’auto, sostengono i ciclisti, è profondamente radicata nella cultura urbana dell’Italia. Si tratta di una realtà che spesso e volentieri non permette una trasformazione delle città rendendole pronte ad adattarsi all0utilizzo di altri mezzi. Uno degli indicatori di tale dipendenza è il tasso di motorizzazione che ad oggi, in Italia, risulta essere ancora molto alto. Sono tanti ancora i cittadini che comprano auto incrementando così il traffico cittadino e diminuendo le opportunità di sperimentare le altre tipologie di mobilità.
Secondo i ciclisti, affrontare i vincoli alla trasformazione modale richiede un chiaro scopo misurabile. La strategia dovrebbe considerare i vincoli delle persone, gli investimenti economici necessari, la gestione dello spazio urbano e la trasformazione culturale. Senza un obiettivo definito, le soluzioni rischiano di essere inefficaci o criticabili. Ma per farlo, evidenziano “serve un approccio coordinato e una visione chiara affinché sia possibile liberarci dalla dipendenza dell’auto e migliorare la mobilità urbana per tutti”.
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