Turismo, dai paesaggi mozzafiato alle prelibatezze culinarie: ecco Roseto Valfortore

Anticamente noto come Rosito o Rosetum già in epoca romana, tra i monti della Daunia si trova un piccolo borgo dalle radici antiche e il nome curioso. Si tratta di Roseto Valfortore, un vero e proprio gioiello nascosto della Puglia che, oltre ad offrire paesaggi mozzafiato e prelibatezze culinarie, racchiude una storia ricca di sfumature che rendono la permanenza nel luogo un’esperienza unica. Il nome di Roseto Valfortore deriva dall’unione di due elementi distintivi del territorio: la rosa selvatica, simbolo locale, e la presenza del fiume Fortore e della sua valle. Situato sul confine tra Puglia e Campania, questo borgo è diventato una tappa irrinunciabile per i viaggiatori che desiderano esplorare le bellezze delle due regioni meridionali.

Roseto Valfortore si distingue per la sua posizione incantevole, immersa tra le colline della Daunia. Oltre al suggestivo paesaggio dominato dal fiume Fortore, i visitatori possono esplorare luoghi come il Monte Cornacchia, il bosco Vestruscelli e le cascate del torrente Freddo. Inoltre, la Via Francigena della Daunia offre un’opportunità unica di scoprire antichi sentieri e panorami mozzafiato. Il borgo di Roseto Valfortore vanta una storia millenaria, che vede la presenza di popoli antichi come i romani, i longobardi e gli angioini. Attraverso i secoli, ha conosciuto il dominio di influenti famiglie aristocratiche italiane, come i Di Capua e i Lombardo. Oggi, le sue strade lastricate e i monumenti in pietra testimoniano il passato glorioso del borgo, con luoghi di interesse come il Castello e le chiese storiche, tra cui la Chiesa di Santa Maria Assunta e la Chiesa di San Nicola. Una visita a Roseto Valfortore non sarebbe completa senza passeggiare per le sue vie pittoresche e scoprire i monumenti scolpiti nella pietra dagli abili scalpellini locali. Dal Palazzo Baronale alla Chiesa di San Filippo Neri, ogni angolo del borgo racconta una parte della sua affascinante storia.

Sono tante le cose da scoprire su questo borgo, ma in primis spicca, inevitabilmente, la presenza di tanti tesori nascosti, non solo paesaggi e luoghi storici, ma anche culinari. In tal senso, il miele e il tartufo, prodotti distintivi della gastronomia locale, rappresentano un vero tesoro culinario. Colti nel bosco Vetruscelli, questi tesori offrono sapori unici da scoprire. E cosa c’è di meglio che assaggiarli durante la sagra del tartufo ad agosto? Un evento sicuramente da non perdere.

Leggi il precedente

Mobilità sostenibile, a Trento si dimezzano i monopattini in sharing

Leggi il successivo

Green Ncap, ecco i quattro veicoli adatti alle famiglie

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *