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La mobilità elettrica in Italia rappresenta solo l’1% del parco circolante (2023), ma si prevede una crescita fino a 11,4 milioni di veicoli elettrici (EV) al 2035. Le principali barriere all’acquisto di un EV rimangono autonomia, tempi di ricarica, e costo iniziale. Il prezzo medio degli EV è diminuito del 12% dal 2019, ma ancora superiore alle auto tradizionali. Gli incentivi governativi, come quelli previsti dal PNRR, sono fondamentali per sostenere la transizione. È quanto emerge dal report Motus-E PwC presentato in apertura del panel “Transizione della mobilità e problematiche dell’automotive” , nell’ambito del convegno “La transizione verso una sostenibilità accessibile e reale”, che si è svolto questa mattina, in occasione della giornata inaugurale di Rom-E, evento dedicato alla mobilità sostenibile, organizzato dalla rivista Auto e Sport Network, in programma fino a domenica nel cuore della città Eterna.
Il dibattito, al quale tra gli altri hanno preso parte Alessandro Moroni, in rappresentanza del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Antonio Cernicchiaro, vice direttore generale dell’Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) con alcuni rappresentanti del mondo automotive e dell’infrastruttura di ricarica, da Renault a Nissan passando per Kia e Omoda & Jaecoo, si è concentrato sugli scenari futuri della mobilità, sui limiti, le sfide e le opportunità rappresentate dai veicoli elettrici. In particolare, è emerso il ruolo cruciale dell’infrastruttura di ricarica che rappresenta, ancora oggi per molte persone, uno dei motivi di disincentivo all’acquisto di una vettura elettrica: si prevede, stando anche alle stime emerse dal report PwC, una rete pubblica di ricarica più capillare, con circa 239.000 punti di ricarica entro il 2035.
L’infrastruttura AC costituisce l’85% dei punti di ricarica oggi, ma si vedrà una crescita significativa delle stazioni ad alta potenza (HPC). Al 2035, si stima che il 75% dell’energia pubblica sarà erogata da infrastrutture DC e HPC. Il percorso verso una piena adozione della mobilità elettrica in Italia è complesso, ma le previsioni e le iniziative messe in campo delineano un futuro positivo. La crescita del parco circolante elettrico, supportata dagli incentivi governativi e dalle regolamentazioni europee, permetterà al Paese di ridurre la dipendenza dai veicoli a combustione interna. Tuttavia, rimangono delle sfide significative: la necessità di ampliare l’infrastruttura di ricarica, specialmente nelle aree del Centro-Sud e nelle città metropolitane, e l’urgenza di ridurre i costi iniziali degli EV per renderli accessibili a una fascia più ampia della popolazione.