Mobilità sostenibile, Parigi preme l’acceleratore su abbandono auto

Foto da Lifegate.com

Parigi sta accelerando il suo percorso verso un modello di mobilità più sostenibile, puntando all’abbandono dell’auto come mezzo di trasporto principale e promuovendo gli spostamenti a piedi e in bicicletta. Questa trasformazione è frutto di un processo iniziato già da tempo. Dopo aver limitato l’uso dei monopattini elettrici e dichiarato guerra ai SUV, la città ha imposto un limite di 50 km/h sulla tangenziale per ridurre traffico e inquinamento. Il sindaco Anne Hidalgo guida questa rivoluzione con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita urbana e rendere Parigi una città più vivibile. Come lei stessa ha dichiarato, “l’epoca delle città dominate dalle automobili è finita”.

Per realizzare questa visione, il Comune ha adottato varie iniziative che favoriscono forme di trasporto alternative ed ecologiche. Eventi come le giornate senza auto e i picnic urbani permettono a cittadini e turisti di riappropriarsi di luoghi iconici, come gli Champs-Élysées e l’Arco di Trionfo, tradizionalmente dominati dalle automobili. Un aspetto centrale di questo cambiamento è l’ampliamento della rete ciclabile, che oggi supera i 1.300 chilometri. In vista delle Olimpiadi del 2024, sono stati aggiunti 30 chilometri di piste ciclabili verso le periferie, progettate con corsie protette per garantire spostamenti sicuri. Questo sforzo ha portato a una crescita esponenziale dell’uso della bicicletta, tanto che oggi, nel centro della città, il numero di ciclisti supera quello degli automobilisti, includendo anche i servizi di car sharing.

Il piano di mobilità di Parigi punta inoltre a trasformare aree urbane congestionate in spazi pedonali e verdi. Strade e piazze un tempo caotiche, come Place de la Nation e Place de la Bastille, sono state completamente riorganizzate. Place de la Nation, per esempio, è passata da trafficata rotatoria a giardino urbano, offrendo un luogo sicuro per bambini e ciclisti. Allo stesso modo, Rue de Rivoli è stata chiusa al traffico motorizzato e ora è percorsa solo da biciclette e mezzi di emergenza. Un’altra iniziativa significativa è il programma “Paris Respire”, che prevede l’istituzione di zone a traffico limitato in diverse aree della città una domenica al mese, consentendo ai cittadini di esplorare Parigi senza auto.

La città sta anche investendo nella creazione di nuovi spazi verdi per affrontare le ondate di calore e migliorare la vivibilità urbana. Tra i progetti più rappresentativi c’è la trasformazione di Place de Catalogne in una “foresta urbana” con quasi 500 alberi. Questo intervento rientra in un piano più ampio che prevede la realizzazione di oltre 400.000 metri quadrati di nuovi spazi verdi entro il 2026. Inoltre, molte strade adiacenti alle scuole sono state chiuse al traffico e ripensate per offrire zone ombreggiate e sicure per i bambini, contribuendo così anche a mitigare gli effetti del cambiamento climatico.

Una delle idee più innovative di questa trasformazione è il concetto della “città dei 15 minuti”, in cui ogni residente può raggiungere a piedi o in bicicletta tutti i servizi essenziali in un quarto d’ora. Questo modello mira a ridurre la necessità di lunghi spostamenti quotidiani, migliorando al tempo stesso la qualità della vita e abbattendo le emissioni legate al trasporto. La trasformazione di Parigi non è solo un progetto urbanistico, ma rappresenta un esempio concreto di sostenibilità e resilienza. La città sta dimostrando che ridurre l’uso dell’automobile è non solo possibile, ma anche vantaggioso per il benessere dei cittadini e per l’ambiente. Con l’espansione delle piste ciclabili, l’aumento degli spazi pedonali, la creazione di foreste urbane e l’adozione di politiche severe contro i veicoli inquinanti, Parigi si prepara a un futuro più verde e vivibile. Il suo approccio ispira altre città, non solo in Francia, dove il governo ha già disincentivato i voli a corto raggio in favore dei treni, ma anche nel resto del mondo, offrendo un modello da seguire per affrontare le sfide della mobilità e del cambiamento climatico.

Foto repertorio

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