Una presenza mai così importante quella del Gruppo Renault al Mondial de l’Auto di Parigi. All’edizione 2024 con cinque stand per oltre 5.000 metri quadri di superficie espositiva, sette anteprime mondiali (Renault R4 e Emblème; Dacia Bigster; Alpine A390_ β e Alpenglow Hy6; Mobilize Duo e Bent) ed anche due concept car. Ed a cui si aggiunge la fresca notizia del grande successo, al debutto nella categoria Rally Raid, di Dacia Sandriders nel Rally del Marocco. Quella del Gruppo guidato da Luca de Meo ha un valore maggiore in un momento – commenta Luc Chatel, presidente della Plateforme automobile (PFA) che rappresenta i 4.000 tra costruttori di veicoli e i produttori di componentistica e apparecchiature francesi – in cui “l’industria automobilistica attraversa tempi difficili” e che nel Paese vive in questi giorni l’indecisione legata all’inasprimento del meccanismo del Malus sulle emissioni.
L’impegno della Losanga appare dunque ancora più significativo, perché conferma come con una corretta ed ‘equilibrata’ politica industriale che – basandosi sul paniere delle tecnologie E-Tech non solo riesce ad accontentare le richieste della clientela europea, ma influenza positivamente l’evoluzione delle vendite in funzione della decarbonizzazione e della protezione dell’ambiente. Non è un caso se in dodici anni le emissioni di gas serra (calcolate in CO2 equivalente) e derivanti dalle attività del Gruppo Renault sono scese a 28,5 tonnellate per veicolo, un calo del 25% rispetto al 2010 che è l’anno in cui il debutto delle prima Kangoo ZE e della prima Zoe segnò la linea di demarcazione con il ‘passato’ dell’automobile.
Da quei primi visionari modelli elettrici il cammino percorso da Renault è stato significativo e denso di tappe di grande rilevanza. Lo ha fatto investendo risorse progettuali e finanziarie in tutto l’arco delle tecnologie che possono servire ad abbassare e tagliare la CO2. E addirittura adeguando la propria struttura con la creazione delle due divisione Ampere e Horse in cui sono concentrate le attività elettriche e sui propulsori termici. Lo dimostrano oggi modelli elettrici e concept come le R4 e la Twingo – due grandi novità di Parigi, ma anche la recentissima R5. E le novità nell’ambito dei modelli ibridi come la nuovissima Dacia Bigster (un full hybrid da 155 Cv) e la presenza allo stand della Symbioz, che incontrerà per la prima volta il pubblico. Derivata dalla Captur è anch’essa progettata per portare sul mercato il propulsore ibrido E-Tech da 145 Cv. Abbattere la CO2 significa, per Renault, affrontare il problema a 360 gradi, con soluzioni accessibili (è il caso delle piccole elettriche della marca Mobilize) e facilmente fruibili, come la proposta ECO-G 140 di Dacia, che unisce i vantaggi dell’ibrido leggero a 48 Volt con quelli dell’alimentazione Gpl.
Al Mondial de l’Auto a Parigi non mancherà evidentemente anche l’idrogeno, una delle soluzioni su cui Renault lavora da tempo. Allo stand Alpine, oltre alla A390_β prefigurazione di una elettrica sportiva fastback, ci sarà anche l’Alpenglow Hy6, nuova versione del prototipo a idrogeno di Alpine dotato di motore a 6 cilindri alimentato con H2. I vantaggi dell’idrogeno, impiegato in questo caso per fornire energia a una fuel cell, sono invece al centro della presenza nel Master H2-Tech Prototype, tra i modelli esposti nell’ambito dei veicoli commerciali.