Turismo, dalla storia alla ciliegia ferrovia: scopriamo Turi

Dalla storia, alle ciliegie, siamo a Turi, borgo “arroccato” sull’altopiano della Murgia barese. Conosciuta come la città della ciliegia Ferrovia, Turi è famosa in tutta Italia per la qualità del suo prodotto agricolo più pregiato. Ma passeggiando per il centro si scopre molto di più: un patrimonio di chiese, palazzi, tradizioni e vicende storiche che la rendono una meta ideale per chi vuole vivere la Puglia lontano dalle rotte turistiche più affollate.

Il borgo custodisce numerose chiese, ognuna con la propria peculiarità. Tra le più antiche c’è la chiesetta di San Rocco, risalente all’XI-XII secolo e caratterizzata dalle tipiche cupole a chiancarelle, simili a quelle dei trulli di Alberobello. Attorno a questa cappellina sopravvive ancora oggi un rito antico, il “passa passa”, che ogni 25 aprile vede i bambini compiere tre giri intorno all’edificio per ricevere protezione: una tradizione che affonda le radici nei riti pagani e che nel tempo è stata cristianizzata. La Chiesa Madre di Santa Maria Assunta è il principale edificio religioso del borgo. Le sue origini medievali si fondono con i rifacimenti barocchi e la facciata neoclassica, mentre all’interno custodisce opere pregiate: sculture in pietra policromata, tele settecentesche e un fonte battesimale rinascimentale. Il campanile, con la sua inconfondibile cuspide detta “cipollone”, svetta su tutto il paese. Da non perdere anche la Chiesa di Santa Chiara, con il suo altare marmoreo dei fratelli Sammartino (gli stessi del celebre Cristo Velato di Napoli), la Chiesa di San Domenico, ricca di statue e decorazioni barocche, e la Chiesa di San Giovanni Battista, custode di un crocifisso ligneo del Seicento. A poca distanza dal centro si trova la suggestiva Grotta di Sant’Oronzo, luogo di culto scavato nella roccia, raggiungibile attraverso un imponente scalone che conduce a un altare in pietra e a un pavimento di maioliche di Laterza. Secondo la leggenda, qui trovò rifugio lo stesso Sant’Oronzo durante le persecuzioni romane.

Il centro storico di Turi conserva l’atmosfera dei borghi mediterranei: sottani (abitazioni al piano terra), muri bianchi e stradine strette che improvvisamente si aprono su edifici imponenti. Il più importante è il Palazzo Marchesale, nato come castello normanno e rimaneggiato nel Cinquecento e nel Settecento, fino ad assumere l’attuale veste barocca. La Torre dell’Orologio, in stile Liberty, e il Monumento ai Caduti delle due guerre mondiali arricchiscono la piazza principale, mentre poco distante si trova il carcere ottocentesco che ospitò figure di rilievo come Antonio Gramsci e Sandro Pertini, entrambi prigionieri del regime fascista.

Oltre al suo patrimonio storico e artistico, Turi è anche un borgo profondamente legato alla terra. La ciliegia Ferrovia, celebrata ogni anno con una sagra che richiama migliaia di visitatori, è la regina dei campi e delle tavole locali. Passeggiando tra i vicoli si incontrano forni e trattorie dove gustare piatti della tradizione: orecchiette fatte a mano, focacce dorate, legumi e verdure di stagione che raccontano la semplicità e la ricchezza della cucina pugliese.

Leggi il precedente

Bologna, i premi d’eccellenza Aci Storico 2025 celebrano i protagonisti del motorismo storico italiano

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *