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In Italia cresce il fermento per le auto elettriche, ma non ci sono abbastanza colonnine per la ricarica in autostrada. È quanto emerge dal report di InsideEVs, che si è occupato, in particolare, di mappare (per la prima volta) la disponibilità effettiva di punti di ricarica situati all’interno delle aree di servizio dislocate lungo gli oltre 6.900 chilometri di rete autostradale.
Secondo quanto emerso dal report, aggiornato al mese di luglio, su 506 stazioni di servizio operative, 59 dispongono di colonnine per un totale di 254 punti di ricarica. I numeri però si riducono ulteriormente passando a 38 stazioni di servizio e 172 punti di ricarica se si considerano solo le colonnine “ad alta potenza”, ovvero quelle da 150 a 350 kW, necessarie per ricaricare in tempi brevi l’auto durante un viaggio (dai 15 ai 30 minuti), utili soprattutto per le lunghe tratte.
Ma la rete autostradale non è solo carente di punti di ricarica, a mancare, secondo quanto emerso dal report, è anche un’omogeneità della diffusione di colonnine sul territorio. Entrando più nel dettaglio, per ogni regione italiana, le aree di servizio dotate di ricarica ad alta potenza dovrebbero essere collocate almeno ogni 100 chilometri in autostrada. Se Emilia Romagna e Lombardia, ma anche Valle d’Aosta e Umbria (in proporzione ai chilometri di autostrada), dispongono di più di un’area di servizio attrezzata ogni 100 km, ci sono alcune regioni parzialmente coperte e altre scoperte. Si tratta di Basilicata, Molise e Sicilia che, ad esempio, non offrono ancora nessuna stazione costringendo sempre gli automobilisti a uscire dal casello per ricaricare. Il divario tra Nord, Centro e Sud si conferma dunque il perno di questa carenza infrastrutturale. La responsabilità sarebbe da attribuire soprattutto ai concessionari, questi ultimi sarebbero infatti obbligati a dotare le tratte di competenza dell’infrastruttura necessaria o direttamente attraverso soggetti terzi in subconcessione, ad oggi però il percorso risulta ancora lento.
Il report evidenzia infatti che molte concessionarie ancora non hanno mosso passi in tal senso, fatta eccezione per Autostrade per l’Italia che, tramite Free to X, sta portando avanti un piano che vede ad oggi oltre 27 arre di servizio già attrezzate.
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