In Italia ci sono sempre più auto e la mobilità sostenibile non decolla. È quanto emerso dai dati evidenziati nel corso di un convegno organizzato da Ispra dal titolo “La mobilità sostenibile nelle aree urbane: la situazione attuale e le prospettive future”. Obiettivo del convegno, quello di trovare soluzioni affinché, soprattutto nelle aree urbane, la mobilità cambi mettendo al centro la lotta all’inquinamento.
I dati però, rispetto alle volontà emerse sono controtendenza. In Italia, in particolare, il parco auto nazionale continua a crescere. Solo a fine 2021 è stata raggiunta una quota record di quasi 40milioni di autovetture. Attualmente, i cittadini, non riescono a distaccarsi dall’automobile che resta per molti un bene irrinunciabile per gli spostamenti. Fattore che contribuisce a generare conseguenze negative, tra cui l’incremento delle emissioni.
I dati però, in linea generale, risultano preoccupanti in tutta Europa. Preoccupano, soprattutto, i numeri sulla mortalità, sia per via di incidenti stradali, sia per via dell’esposizione al particolato PM2.5, 40.400, all’esposizione cronica di NO2 e 16.800 all’ozono: in totale. Più nello specifico, secondo l’Agenzia europea per l’ambiente sono circa 307.mila le morti premature dovute a questo. Sulla mortalità pesa anche l’utilizzo delle auto private, soprattutto per via del traffico intenso e dell’incremento del tasso di incidentalità.
L’obiettivo delle istituzioni e degli esperti del settore è, pertanto, quello di invertire la rotta convincendo sempre più cittadini ad utilizzare i mezzi di trasporto o la mobilità in sharing andando a gravare meno su fattori che, inevitabilmente, contribuiscono ad incrementare l’inquinamento atmosferico.
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