Prove pratiche di guida sicura tramite postazioni tecnologiche e occhiali che simulano lo stato di ebbrezza per insegnare ai giovani, neo patentati e non, a stare in strada. È l’obiettivo di Aci che nella giornata di oggi, tramite la rete delle scuole Ready2Go ha presenziato con un gazebo alla giornata dell’arte “Art in progress” organizzata a Putignano e, tramite l’ausilio dell’autoscuola di Noci, nella persona di Francesca Pinto, ha permesso ai giovani di cimentarsi alla guida tramite i simulatori sperimentando particolari condizioni al fine di comprendere quanto sia importante, qualora si sia al volante, farlo in condizioni ottimali. Un momento in cui i giovani hanno appreso nozioni “divertendosi”, potendo contare inoltre sul supporto di tecnici esperti.
“Sono diversi anni che con l’Aci partecipiamo all’evento organizzato da questi ragazzi che coinvolge circa 3mila ragazzi – ha spiegato Francesca Pinto, dell’autoscuola Pinto di Noci – abbiamo deciso di parteciparvi perché il nostro target sono loro. Sono i neopatentati, i ragazzi che si approcciano per la prima volta ai mezzi di trasporto e oggi purtroppo la cronaca ci insegna come i dati riguardo agli incidenti sono sempre più in crescita. Il nostro obiettivo rientra nel percorso di formazione che facciamo con i ragazzi. Non vogliamo solo far conseguire loro la patente, ma vogliamo anche sensibilizzarli ad un uso appropriato e consapevole del veicolo. Oggi siamo qui con due simulatori di guida che appunto simulano la guida, c’è la seduta vera e propria del veicolo e tramite una realtà virtuale, con un visore, i ragazzi possono approcciarsi alla strada in varie ambientazioni, con pioggia, sole, nebbia ecc. È un modo per cominciare ad avere il primo contatto con quello che è il mezzo vero e proprio. Abbiamo portato anche un tappetino, in questo caso l’obiettivo è quello di sensibilizzare a non mettersi alla guida in particolari condizioni psicofisiche. Abbiamo degli occhiali con i quali simuliamo lo stato di ebbrezza, ai ragazzi facciamo fare un piccolo percorso e gli facciamo compiere dei piccoli gesti dimostrando loro che in quelle condizioni, anche in piccoli gesti quotidiani ci sono difficoltà perché non riescono a concentrare la vista. Già in normali condizioni gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo. Il nostro obiettivo è quello di far capire ai ragazzi che è necessario fare una marcia indietro quando sono in determinate condizioni psicofisiche”, ha concluso.