Le auto elettriche sono nuovamente al centro del dibattito: mentre la domanda rimane bassa, l’offerta delle case automobilistiche continua a crescere. L’Europa ha una lunga tradizione nel settore automotive, con le auto a combustione interna che hanno sempre rappresentato il fiore all’occhiello di migliaia di aziende del vecchio continente. Tuttavia, la situazione è cambiata drasticamente con l’ingresso di numerose aziende cinesi che stanno conquistando i vari mercati con modelli a basso prezzo.
Non è un segreto che in Europa si stia valutando una seria tassazione delle auto elettriche provenienti dall’Asia. Questa situazione preoccupa, poiché molte case automobilistiche cinesi sono accusate di aver ricevuto sussidi e finanziamenti dal governo, accelerando così lo sviluppo di nuove tecnologie. La democratizzazione delle auto elettriche potrebbe inoltre comportare un problema finanziario significativo per lo Stato, in particolare per l’Italia. La diffusione delle auto elettriche ridurrebbe notevolmente le entrate derivanti dalle accise sui carburanti, che costituiscono una delle principali fonti di guadagno per lo Stato italiano nel settore automotive.
Secondo il Ministro Giorgetti, in futuro “si assisterà a una vera e propria traslazione dalle accise sui carburanti a quelle sulle ricariche energetiche”. Nel frattempo, l’Europa osserva attentamente la situazione. Il 2035, anno in cui i costruttori saranno obbligati a commercializzare solo auto elettriche, si avvicina rapidamente. Questo cambiamento ha, almeno per ora, consegnato l’industria automotive nelle mani dei cinesi. Ci sarà un ripensamento da parte della Commissione Europea? Difficile dirlo, ma nel frattempo si stanno studiando nuove forme di tassazione.