Turismo, dal mare alla bellezza senza tempo: ecco Vietri sul Mare

Adagiata come un “acquerello brillante” tra il blu del Tirreno e il verde della collina, oggi “siamo” a Vietri sul Mare, la porta d’ingresso alla Costiera Amalfitana. Un borgo che profuma di mare in cui ogni strada è ricca di botteghe caratteristiche. Qui la vita scorre lenta, tra ceramiche appese ad asciugare sotto il sole e il rumore delle onde che risale fino al centro storico. Vietri è piccola, ma piena di voce. La voce degli artigiani che modellano l’argilla, la voce del vento che accarezza la cupola maiolicata della Chiesa di San Giovanni Battista, e quella dei viaggiatori che scoprono — spesso con sorpresa — un angolo autentico e ancora umano della Costiera, lontano dai clamori dei luoghi maggiormente noti.

Le sue origini affondano nell’antichità: prima insediamento etrusco con il nome di Marcina, poi porto romano, oggi scrigno di un’arte che l’ha resa celebre nel mondo. La ceramica vietrese è ovunque: sui muri, nelle piazze, nei negozi che costeggiano Corso Umberto I, nelle piazzette dove i colori sembrano prendere vita. Non c’è angolo del borgo che non racconti questa tradizione, fatta di forme, simboli e tonalità che richiamano il mare, la terra e il sole. Vietri si divide in due anime: il centro storico, arrampicato sulla collina, e Marina di Vietri, distesa ai suoi piedi, dove il mare invita a rallentare, respirare, restare.

Dal cuore del borgo si innalza la splendida Chiesa di San Giovanni Battista, riconoscibile da lontano per la sua cupola maiolicata nei toni del giallo, verde e azzurro. Un colpo d’occhio che vale il viaggio. All’interno custodisce un magnifico soffitto in oro zecchino, un altare maggiore in marmi policromi e preziose opere d’arte. Ma è fuori, al cospetto di quella cupola luminosa, che il borgo sembra fermarsi, come a ricordare a tutti la sua identità più profonda.

Per scoprire Vietri basta camminare: Corso Umberto I è un corridoio di colori, dove ceramiche di ogni forma e dimensione spuntano da ogni porta. Qui non si compra solo un oggetto: si assiste alla nascita di un pezzo unico, plasmato dalle mani degli artigiani. Poco distante, nella frazione di Raito, sorge il Museo Provinciale della Ceramica, ospitato nell’elegante torretta di Villa Guariglia. Lì dentro si racconta la storia di un’arte che ha attraversato secoli e stile, dal Settecento al “periodo tedesco” degli anni ’20 del Novecento, quando artisti stranieri rivoluzionarono il design vietrese. L’ingresso è gratuito, ma la bellezza che si porta via è preziosa.

Tra le meraviglie del borgo spicca la Villa Comunale, un anfiteatro naturale affacciato sul Golfo di Salerno. Muretti, panchine e scale sono interamente rivestiti di ceramiche colorate, in un gioco di forme che ricorda il Parc Güell di Barcellona. Un luogo perfetto per sedersi, respirare e lasciare che lo sguardo si perda tra mare e colline.

A differenza di altre località della Costiera, Vietri regala spiagge ampie e sabbiose: Marina di Vietri, la più estesa, comoda da raggiungere e perfetta per famiglie. La Baia, verso Salerno, lunga e dorata. La Crestarella, una caletta riservata dominata da una torre del ’500: esclusiva, romantica, quasi segreta. Marina di Albori, raggiungibile attraverso 200 scalini che conducono a un’acqua trasparente come cristallo. Il mare qui è poesia, un dialogo continuo tra la roccia, il vento e il blu.

A largo della costa emergono i celebri Due Fratelli, due scogli che la leggenda lega a storie di coraggio e destino che ricordano “Le due sorelle”, situate in Salento. In qursto caso, una narra di due pastori che tentarono di salvare una ninfa figlia di Poseidone, annegando per generosità. Un’altra parla di due guerrieri, Umfredo e Rajan, armati l’uno contro l’altro, che scoprirono in punto di morte di essere fratelli perduti. Due storie, due scogli, un’unica identità che ormai appartiene al mare stesso.

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