Coronavirus, anche l’industria dell’auto sostiene i paesi piegati dall’emergenza

Foto da targatocn.it

Il mondo dell’auto si mobilita per sostenere il paese nella lotta contro il Coronavirus. FCA Bank e Leasys hanno messo infatti a disposizione della Croce Rossa Italiana trecento vetture Fiat Jeep e cinque ambulanze a biocontenimento su base Fiat Ducato. La partnership con Croce Rossa Italiana è stata importantissima poiché ha garantito, sin dai primi giorni di emergenza, il supporto logistico, sanitario, piscologico oltre che il trasporto in sicurezza dei casi che avevano necessità di ospedalizzazione o assistenza a domicilio. «Grazie alla generosa donazione da parte di FCA Bank e della sua controllata Leasys — ha dichiarato Francesco Rocca, Presidente di CRI — potremo potenziare i servizi ed essere ancora più vicini a tutte quelle persone che in questo momento hanno bisogno di maggiore sostegno». Le stesse FCA Bank e Leasys hanno dichiarato nel comunicato ufficiale di essere «orgogliose di poter contribuire fattivamente alle iniziative della Croce Rossa Italiana». Ma le buone notizie non finiscono qui. Anche Ferrari sta verificando la possibilità di produrre a Maranello componenti per ventilatori e respiratori polmonario, progetto al quale, molto probabilmente parteciperanno anche Magneti Marelli e Siare Engineering, azienda, quest’ultima, specializzata in apparecchiature mediche a cui il governo avrebbe chiesto un consistente aumento della produzione di ventilatori polmonari e respiratori per far fronte all’emergenza coronavirus. Il team di Formula 1 infatti ha capacità ingegneristiche che potrebbero accelerare la produzione delle unità. Gli appelli lanciati all’industria automobilistica sono stati lanciati in molti paesi, anche negli Stati Uniti e nel Regno Unito. In America per esempio, sia Ford, sia General Motors si sono resi disponibili. Mary Barra, portavoce dell’amministratore delegato di General Motors, ha annunciato pochi giorni fa la stretta collaborazione in atto direttamente con la Casa Bianca. Sarebbero infatti in atto lavori che prevedono l’identificazione di tutte le possibili soluzioni di riconversione degli spazi utili per produrre apparecchiature mediche e offrire dunque sostegno alla nazione.  Anche in Gran Bretagna, il premier Boris, non ha esitato ad invitare alcuni produttori, tra cui la già citata Ford, ma anche Honda, Jaguar e Toyota a valutare la fattibilità di produrre kit medici. Inoltre, i team di Formula 1 con base nel Regno Unito, sono già all’opera per l’ideazione di un piano per convertire tutte le proprie fabbriche alla produzione di ventilatori polmonari. Insomma, il mondo dell’auto, sebbene bloccato dall’emergenza, continua a muoversi nella direzione della sostenibilità e del supporto nei confronti dei paesi gravemente piegati dall’emergenza sanitaria ed economica.

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