Dal 4 Maggio hanno riaperto le concessionarie ma, come era facilmente prevedibile, a prescindere dai contratti sottoscritti prima del lockdown, i volumi di affari non non sono paragonabili a quelli del medesimo periodo dell’anno precedente. La circostanza era prevedibile stante l’assoluta incertezza del futuro e la evidente crisi di liquidità. A mio parere, poiché la mobilità su gomma, soprattutto in alcune aree del nostro Paese, è l’unica concreta possibilità per recarsi al lavoro, andrebbe agevolata.
Il Governo ha stanziato 120 milioni di euro per l’incentivo all’acquisto di biciclette e monopattini che sicuramente non possono essere sostitutivi dell’auto in molte circostanze. È rilevante evidenziare che il parco circolante dei veicoli nel nostro Paese è considerevolmente vetusto con la evidente conseguenza che incide sia sull’inquinamento ambientale che sulla sicurezza nella circolazione. I veicoli immatricolati in Italia attualmente circolanti sino a quelli della categoria euro 4 ammontano ad un totale di 23.536.738 e l’età media del parco circolante ascende a circa 12 anni.
Prevedere, quindi, un sostegno economico “significativo” al fine di incentivare la rottamazione di veicoli sino a quelli euro 4 sarebbe di grande aiuto per il settore dell’automotive particolarmente rilevante in Italia. Inoltre, agevolerebbe economicamente i cittadini proprietari di veicoli insicuri e altamente inquinanti con un evidente beneficio anche per l’ambiente. Lo Stato, inoltre, a nostro parere, incentivando la rottamazione dei veicoli vetusti, non affronterebbe una ulteriore spesa in quanto il danaro stanziato sarebbe compensato da un importante gettito dell’IVA riveniente dall’acquisto di veicoli di nuova immatricolazione.
Ricordo che gli incentivi per le rottamazioni hanno sempre portato un considerevole incremento di acquisti di nuovi veicoli e, in particolare, nel 1997 portò a un incremento di circa il 40% di nuove immatricolazioni. Ritengo che la modesta somma prevista dal decreto “rilancio” per l’acquisto di auto ibride e soprattutto per quelle elettriche non avrà assolutamente un effetto incentivante, in quanto i detti veicoli solitamente hanno un costo maggiore rispetto a quelli con motore termico e, allo stato, non è agevole l’accesso alle colonnine per effettuare la ricarica e, quindi, i detti mezzi non riscuotono un interesse diffuso. L’Aci auspica, quindi, un intervento specifico in materia al fine di far ripartire un importante settore economico della nostra Nazione.