Conviene ancora comprare le auto diesel? E’ la domanda che in molti, da esperti del settore a semplici acquirenti, si stanno ponendo ormai da tempo.
L’emergenza sanitaria esplosa nella scorsa primavera ha inevitabilmente cambiato le abitudini degli italiani, complice di questo, maggiore attenzione nei confronti di certe tematiche, ma anche la necessità di arrestare il processo di lotta alle emissioni inquinanti dovendo mettere in pausa, soprattutto in alcune città, le “road map” utili per continuare questo processo di cambiamento di abitudini. Nello specifico, il monitoraggio in alcune zone, del numero di veicoli inquinanti.
Caso emblematico, almeno per quanto riguarda l’Italia, è quello della città di Milano, luogo in cui, durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria, le aree C e B, all’interno delle quali si può accedere tramite ticket e in cui vige un altissimo controllo nei confronti dei mezzi con motore inquinante, sono state sospese, con la conseguenza di un progressivo allentamento delle restrizioni nei confronti dei motori tradizionali. Ad oggi, l’area B, risulta ancora sospesa, mentre l’Area C è tornata attiva.
Il caso del capoluogo lombardo, nello specifico, ha aperto però diverse questioni, soprattutto quella riguardante il mercato. Considerando inoltre che, nei prossimi anni, anche in vista delle normative europee e non solo che mirano a contrastare l’impatto ambientale, ci saranno sempre più restrizioni nei confronti dei veicoli inquinanti.
La risposta alla domanda precedente dunque, secondo gli esperti è no: non conviene investire sui veicoli diesel, né tanto meno su quelli tradizionali in genere, almeno nel futuro. Secondo i vertici di diverse case automobilistiche infatti è necessario rivolgere lo sguardo verso il futuro e dunque investire su auto bi-fuel a gas, ovvero metano o gpl, le ibride e le elettriche pure. Considerando inoltre, tra le altre cose, che il 2030 sarà l’ultimo anno in cui potranno circolare liberamente le vetture a gasolio di qualsiasi omologazione, anche le più recenti.
Certo è che ad oggi, in cui il cambiamento è in fase di transizione, ma non è ancora avvenuto del tutto, conviene ancora investire su auto diesel, che in molti preferiscono soprattutto per la praticità e la facilità che questi veicoli offrono durante la guida.
In un momento storico che, spinto anche dalle riflessioni mosse durante l’emergenza sanitaria, vede però il settore dell’automotive nel pieno del processo di elettrificazione e dunque pronto ad una transizione globale, anche il mercato deve essere pronto a rispondere a tono puntando sempre più ad uno stravolgimento del comparto. Un cambiamento che, inevitabilmente, riguarderà anche i cittadini, i quali dovranno fare i conti con nuove abitudini, mossi dall’obiettivo comune però di impattare sempre meno sull’ambiente.