Foto Virgilio Motori
Entro il 2040 più della metà delle auto sarà elettrica. E’ quanto emerso da una ricerca condotta dalla società di consulenza Bain & Company, secondo la quale, in particolare, entro il 2025, circa il 12% delle nuove auto commercializzate sarà ad emissioni zero.
Già in Europa, la Commissione, secondo fonti, sta spingendo per per portare il comparto automobilistico ad una conversione entro cinque anni a partire da adesso. La ricerca, conferma che questa volontà è simile in tutto il mondo, con un mercato dei veicoli elettrici che, inoltre, inizierà a crescere rapidamente dal 2024 in poi.
L’obiettivo è quello di arrivare a rappresentare oltre il 50% del venduto entro il 2040, un dato dal quale emerge la necessità delle case automobilistiche a prepararsi adeguatamente al passaggio. Secondo lo studio, la domanda, verrà sostenuta dalla crescente propensione dei consumatori all’acquisto dei veicoli elettrici. Restano alti i timori però di esperti e osservatori.
Sebbene quella della transizione sia una volontà comune, ad oggi, le case automobilistiche continuano a subire duri colpi a livello economico nella produzione e nella vendita delle elettriche. Fattore che non fa cambiare la rotta di tendenza all’interno delle case automobilistiche, portate ad investire ancora sul comparto tradizionale, soprattutto in Italia.
Il mercato dei veicoli elettrici, stando alle ricerche effettuate da Bain & Company, rimane di nicchia soprattutto nello stivale d’Europa. I dati narrano infatti di un paese che risulta molto indietro rispetto gli altri attori mondiali del settore. Secondo Gianluca Di Loreto, partner di Bain & Company “Il paragone con gli altri Paesi europei mostra come, a fronte delle 103mila immatricolazioni della Germania(contando elettriche pure e ibride plug-in) e delle quasi 90 mila della Norvegia, nel 2019 l’Italia si è fermata a poco più di 16 mila. Le vetture elettriche faticano ancora a conquistare l’attenzione dei consumatori in Italia”.
Utili, in questo senso però, sono gli incentivi, a confermarlo è ancora Di Loreto. “Gli incentivi stanno contribuendo a incrementare la penetrazione delle auto elettriche, che sono aumentate durante la pandemia, ma che costituiscono un mercato ancora molto piccolo: a novembre non avevano ancora raggiunto il 3% del totale” – ha concluso.
Si tratta dunque di un cambiamento che richiederà moltissimi sacrifici, sia delle istituzioni, le quali dovranno lavorare sulla sensibilizzazione al tema, magari proprio investendo su nuovi incentivi, sia da parte delle case automobilistiche, che dovranno calcolare e accettare i margini di rischio di perdite per potersi adeguare a quelle che saranno le norme del futuro che, spiegano i vertici di Bain & Company, non riguarderanno solo l’utilizzo di nuovi veicoli, ma anche un cambiamento di abitudini e di modalità nel concepire le città.
“Le città saranno innovative – spiegano da Bain & Company – utilizzeranno flotte di robo-taxi per integrare i propri sistemi di trasporto pubblico esistenti, ricorrendo ai veicoli a guida autonoma per coprire i percorsi meno frequentati, contribuendo ad alleggerire il traffico nelle aree più congestionate delle città”.
Anche in questo caso emergono difficoltà riguardanti l’Italia. Secondo la compagnia infatti ci sono caratteristiche strutturali diverse rispetto aglialtri paesi che potranno rendere maggiormente difficile il cambiamento. “In Italia – pecisa Di Loreto – “Il parco circolante è composto in prevalenza da vetture piccole e compatte. I segmenti di auto medie e grandi, nei quali la presenza dei sistemi di guida assistita è più diffusa, pesano meno del 10%. In Germania e nel Regno Unito sono invece tra il 20% ed il 30%. Sarà quindi necessario indurre un ricambio veloce del nostro parco circolante, sia per accelerare la transizione verso trazioni alternative, sia per sostituire vetture obsolete con mezzi più nuovi e dotati dei sistemi di sicurezza più avanzati”.