Tratta dal libro cinquant’anni di automobilismo sportivo in Puglia pubblicato dall’Automobile Club Bari
Dopo gli anni più bui della seconda Guerra Mondiale, nel luglio del 1946 i dirigenti degli Auto Club di Bari e Brindisi, insieme ad alcune autorità e ad appassionati di automobilismo pugliesi, si riunirono alla villa Chieco sulla Selva di Fasano. Fu lì, durante quell’incontro conviviale che nacque l’idea della Coppa Selva di Fasano, la prestigiosa gara che, su un incantevole percorso di 7 chilometri di salita, collega la città di Fasano con il centro turistico della Selva.
Con questa manifestazione, iniziò il glorioso periodo delle competizioni che hanno portato l’A.C. Bari nelle primissime posizioni tra quelli italiani. Ad esso toccò, infatti, l’onore e l’onere di organizzare la prima edizione della gara, che successivamente fu ceduta per competenza territoriale all’Automobile Club di Brindisi. Dopo un periodo di laboriosa organizzazione, una trentina di concorrenti si schierarono al via il 15 settembre di quell’anno. Tra loro anche i migliori piloti pugliesi del momento – i più esperti ma anche i più giovani – e una squadra della Scuderia Partenope di Napoli, che inaugurarono un’era di splendidi rapporti tra i piloti delle due regioni italiane.
Primo assoluto fu proprio il partenopeo Sabatino Paganelli che, con la sua Fiat 1100 Sport realizzò la media, allora eccezionale, di circa 76 chilometri orari. Il record, però, fu stabilito dall’anziano pilota monopolitano Bettino Siciliani che, fuori gara, salì con la sua Alfa Romeo compressore nel tempo di 5’44’’.
(Foto tratta dal libro cinquant’anni di automobilismo sportivo in Puglia pubblicato dall’Automobile Club Bari)