Vico del Gargano: la bellezza incontaminata del borgo più affascinante dello sperone d’Italia

Scolpito nel filone della pietra di Monte Sant’Angelo, stessa pietra con la quale sono state costruite le sue case, Vico del Gargano si trova a metà strada tra la Foresta Umbra e il mare ed è considerato il centro storico più affascinante del Gargano. Un intricato reticolo di edifici lo fanno assomigliare ad un presepe pugliese, con portoni ricchi di stemmi, ma anche scalinate, comignoli e inevitabili segni del tempo, di terremoti e sventure.

Si tratta di un borgo costellato di merletti di pietra trionfante, con volte a crociera che emergono nella loro magnificenza anche grazie allo svuotamento che il paese ha vissuto a causa dell’emigrazione della sua popolazione. È così che si sono salvate le architetture tradizionali come la cucina “monacesca” e Vico del Gargano risulta un borgo ancora impregnato della sua tradizionale e grezza bellezza. Una bellezza fatta anche di natura, colline di uliveti e agrumeti e di pini d’Aleppo.

Visitando Vico del Gargano, è doveroso soffermarsi ad ammirare la chiesa Matrice, con il suo portale in pietra e gli undici altari interni, fondata su un’altura ai cui fianchi si assiepano le case dei rioni Civita e Casale. E poi, ancora, la chiesa di San Giuseppe nel quartiere Terra (o Borgo Vecchio) che custodisce la statua lignea del Cristo Morto portata in processione il Venerdì Santo dalle Confraternite, le vere depositarie dell’anima del paese e dei suoi riti. La chiesa di San Marco risalente al XIII secolo e, fuori le mura, la chiesa di Santa Maria degli Angeli, con il Convento dei Cappuccini, ricca di opere d’arte. Infine, merita una visita anche la chiesa di San Pietro sul Monte Tabor, dalla lunga storia.

Proseguendo nella passeggiata, suggestive sono le mura che, in vari tratti, sono inglobate nelle abitazioni. Da visitare anche il castello, con la sua forma quadrangolare in cui restano tracce dei vari passaggi di proprietà e di stile, dai Normanni agli Aragonesi e il palazzo della Bella, una curiosa riproposta neogotica di inizio Novecento dell’architettura fiorentina di palazzo Vecchio, al quale dichiaratamente si ispira.

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