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Solo le case automobilistiche Volvo e Volkswagen sono in linea con gli obiettivi europei. E’ quanto emerge dal rapporto “Promises, but no plans” di Transport & Environment (T&E) sull’elettrificazione dell’industria automotive secondo il quale tra i costruttori “c’è chi mostra scarsa ambizione e chi, pur avendo fissato gli obiettivi non ha elaborato strategie adeguate”.
Le uniche due case automobilistiche che hanno invece portato avanti strategie “ambiziose e credibili” sono appunto Volvo e Volkswagen che, stando al report “appaiono in linea con il piano di neutralità climatica fissato dall’Unione Europea”. Si tratta, dunque, di due casi isolati in un panorama definito critico soprattutto dalla coalizione ambientalista europea.
“Le case automobilistiche fanno bella mostra delle loro credenziali verdi – ha denunciato Julia Poliscanova, direttrice senior della divisione veicoli ed e-mobility di T&E – ma nella maggior parte dei casi, in realtà, appaiono distanti dagli obiettivi. I costruttori, incluso Stellantis, sono ancora molto indietro nel percorso e coloro che hanno fissato obiettivi ambiziosi non hanno una strategia adeguata per raggiungerli. In passato le stesse case automobilistiche non sono riuscite a mantenere le loro promesse. Chi ci dice che questa volta sarà diverso?” – ha concluso.
Stando a quanto emerso dall’indagine, per quanto riguarda in particolare il livello di preparazione delle maggiori case automobilistiche, i risultati sono variabili e deludenti. Ford, ad esempio, ha fissato obiettivi importanti, accompagnato però da un piano strategico debole. Toyota è un altro dei casi emblematici: nel 2025 infatti, i veicoli elettrici, rappresenteranno solo il 10% della produzione totale. Inoltre, nel 2030, le tecnologie ibride inquinanti della flotta Toyota caratterizzeranno ancora il 44% dei suoi veicoli realizzati per il mercato dell’Unione Europea.
Lo studio, in particolare, ha preso in considerazione non solo i dati sulle vendite, ma anche quelli sulle strategie industriali riguardanti diversi segmenti, tra questi la fornitura delle batterie, ma anche la riconversione delle infrastrutture. Da quanto emerso, con le tipologie di strategie scelte “troppo poco ambiziose e non supportate da strategie industriali credibili” il rischio potrebbe essere quello di un rallentamento del cammino verso la transizione. Ragion per cui, i ricercatori, hanno invitato i legislatori europei a fissare obiettivi vincolanti sulle emissioni di CO2 per le auto nel prossimo decennio. L’obiettivo è -25% entro il 2025 e -40% entro il 2027.
“Non c’è più alcun dubbio che un futuro senza combustibili fossili e completamente elettrico sia possibile – ha concluso Poliscanova – ma mentre solo due case automobilistiche sembrano collocarsi oggi sulla strada giusta, i politici non possono affidare ai costruttori l’onere di raggiungere da soli gli obiettivi. Questi ultimi devono essere progressivamente rafforzati per indurre le case automobilistiche a eliminare gradualmente la dipendenza dai combustibili fossili e a sviluppare una strategia coerente e credibile che li accompagni all’obiettivo in tempo”.