Foto: L’automobile.it
Accesso alle Zone a traffico limitato di tutti i Comuni per le persone con disabilità munite di contrassegno, senza dover comunicare di volta in volta in anticipo l’ingresso nelle singole aree soggette a restrizioni al transito. In Italia è partito il processo per realizzare la piattaforma nazionale unica per le targhe associate al contrassegno dei disabili. La piattaforma integra così i dati relativi al Contrassegno unificato disabili europeo (Cude): il titolare di Cude potrà sempre modificare, in ogni momento e in modo agile, la targa associata al proprio contrassegno e così il diritto alla mobilità, che appartiene alla persona con disabilità e non alla targa sarà sempre garantito per il titolare del Cude.
“Non è un’innovazione normativa ma nel cambiamento delle procedure – spiega, sul punto, il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile Enrico Giovannini – Il ministero ha voluto e finanziato questo progetto, in cui il sistema informatico sarà pienamente operativo entro tre mesi e sarà molto semplice da utilizzare. La piattaforma Cude (Contrassegno Unificato Disabili Europeo) è un passo avanti importante per semplificare la vita delle persone con disabilità attraverso al tecnologia”, ha concluso.
Soddisfazione è stata espressa anche da parte del ministro per le Disabilità, Erika Stefani: “C’era molta attesa per questo strumento e stiamo dando una risposta per rendere effettivo il diritto alla mobilità. Il vero modo per affrontare la disabilità non sta nelle leggi speciali ma nel fare in modo che l’attuale impianto normativo consenta a tutti di esserci. Il Paese oggi fa un grande passo in avanti – ha proseguito il ministro – Si fa in modo che il contrassegno sia della persona con disabilità, non della macchina: al centro c’è infatti la persona con disabilità”. La ministra ha espresso quindi “un grazie a nome di tante persone con le disabilità, delle famiglie, che da oggi avranno minor disagio, rispetto alle tante complicazioni che quotidianamente si trovano ad affrontare”.
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