“Mobilità, micromobilità e sicurezza stradale tra presente e futuro”, questo il titolo del convegno che l’Ac Bari Bat ha organizzato questa mattina nel palazzo del Rettorato del Politecnico, in via Amendola a Bari. Un dialogo tra tecnici, professori e istituzioni, per discutere di un argomento all’ordine del giorno e molto sentito, soprattutto in questo periodo storico, in cui, con la diffusioni di monopattini e bici elettriche e le inevitabili conseguenze della pandemia, si parla sempre più spesso di mobilità, soprattutto sostenibile.
“E’ un argomento importante non solo per la città di Bari, ma anche a livello italiano – ha detto Francesco Ranieri, presidente Aci Bari Bat – si tratta di un tema scottante perché c’è una continua evoluzione. Tutti crediamo nella mobilità sostenibile, ma questa deve anche significare sicurezza dei veicoli quindi i monopattini e le biciclette assistite che sono mezzi leggeri che sicuramente hanno snellito il traffico urbano , spesso non sono utilizzati nel rispetto delle norme del codice della strada. L’Aci ha promosso questo convegno e ci tiene tanto che nascano spunti di riflessione che possano essere portati a livello nazionale per modificare l’uso di questi veicoli migliorandoli e adottare dei sistemi di sicurezza sia per coloro che li guidano, sia per gli utenti della strada” – ha sottolineato raccontando anche del fenomeno dell’abbandono dei monopattini.
“Spesso vengono lasciati sui marciapiedi creando intralcio ai pedoni e alle persone anziane – ha proseguito – poi ci sono anche le biciclette con la pedalata assistita che non avendo una targa, non essendo assicurati ritengo siano dei mezzi a volte pericolosi. Sono sicuro che il governo adotterà a breve misure tali da consentire un più civile uso di questi mezzi che nel futuro saranno preminenti” – ha concluso. Alle sue parole fanno eco quelle di Maria Grazia De Renzo, direttrice dell’Aci Bari Bat.
“Abbiamo voluto fortemente parlare di questa tematica nella città di Bari che vive un grosso cambiamento – ha commentato – abbiamo un intersecazione tra mobilità ordinaria e micromobilità ed è importante parlarne ai fine di migliorare la sicurezza stradale” – ha concluso. Tanti gli esperti intervenuti per portare sul tavolo idee e proposte utili per migliorare il presente e il futuro della mobilità cittadina, ma non solo.
L’evento, patrocinato da Regione Puglia, Comune di Bari, Politecnico di Bari è stato, di fatto, un momento di studio volto a soffermarsi sulla narrazione attuale e a trovare, attraverso il confronto, risposte concrete per uno sguardo al domani, che hanno riguardato anche i diversi aspetti relativi alla sostenibilità e alle tante domande che ancora oggi sono senza risposta, come ad esempio il fattore inquinamento dei mezzi elettrici che, seppur non abbiano impatto al momento del loro utilizzo, nell’intero ciclo vitale, dunque soprattutto in fase di costruzione risultano maggiormente impattanti dei veicoli tradizionali. Tema cruciale, tra le altre cose, anche quello dell’educazione stradale.
“Come Aci abbiamo formulato una serie di proposte al governo per l’adozione di un regolamento molto più stringente per quello che riguarda la circolazione di questi mezzi – ha detto Giuseppina Fusco, vice presidente Aci e Fondazione Caracciolo – ma soprattutto stiamo predisponendo dei moduli didattici per introdurre possibilmente nelle scuole e nelle università dei corsi di formazione che consentano di realizzare una sorta di patentino, perché è fondamentale conoscere non soltanto le regole della strada, in quanto spesso questi mezzi sono condotti da giovanissimi, ma soprattutto anche come condurli, perché non un mezzo semplice da guidare” – ha concluso ricordando l’enorme sviluppo che si è registrato nell’ultimo anno in merito alla presenza di monopattini elettrici.
“A seguito della pandemia c’è stata una larghissima diffusione dell’utilizzo dei mezzi tipici della micromobilità, questo però necessità non soltanto una infrastrutturazione, ma anche una regolazione della circolazione. E’ assolutamente fondamentale parlarne e confrontarci” – ha detto infine Elisabetta Venezia, professoressa dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro e Presidente della Commissione Traffico e circolazione dell’Ac Bari Bat.
Nel corso del convegno sono intervenuti anche il comandante della Polizia Locale di Bari, Michele Palumbo e Claudio Laricchia, direttore del settore Mobilità urbana e traffico presso il comune di Bari. Entrambi hanno sottolineato quanto già detto, ovvero che sicurezza e infrastrutture devono necessariamente coesistere, in particolare nella città di Bari dove, soprattutto i monopattini, sono stati al centro di diversi dibattiti.
“L’argomento assume particolare importanza visto quanto accaduto negli ultimi mesi – ha sottolineato Palumbo – Bari, come tante altre città vive il problema dei monopattini. Credo che il fenomeno sia più contenuto rispetto ad altre città più grandi tipo Milano Torino o Roma. Riusciamo a tenere un pochino sotto controllo la situazione. E’ un fenomeno che sicuramente attenzionato” – ha ricordato sottolineando che anche il legislatore, con le ultime proposte di modifiche normative, vuole rimettere mano alla disciplina di questi mezzi. “Noi abbiamo intensificato un po’ i controlli di polizia stradale – ha proseguito – anche sull’uso corretto dei monopattini. Solo negli ultimi 4 mesi abbiamo contestato circa 700 violazioni di vario tipo per l’uso di questi mezzi” – ha concluso. Si va dal trasporto del passeggero (che è vietato), al mancato uso del casco per i minori o “quello classico”, ovvero il mancato rispetto del semaforo rosso.
“Tantissime sono le attività che abbiamo posto in essere – ha raccontato invece Laricchia – se entriamo nello specifico nell’argomento della micromobilità, ultimamente abbiamo iniziato la sperimentazione con lo sharing dei monopattini che sta avendo un grandissimo successo. Stiamo per, ricominciare con il sistema di bike sharing. Speriamo di poter ripartire entro la fine dell’anno. Questa volta sarà gestito non più all’interno del comune ma da una società esterna di grandissimo rilievo e potremo contare sullo stesso sistema di Bike sharing presente a Rotterdam e Copenaghen, un sistema assolutamente all’avanguardia. Siamo convinti avrà un enorme successo” – ha proseguito raccontando inoltre delle piste ciclabili nel Barese.
“Stiamo incrementando notevolmente le piste ciclabili – ha dichiarato – sulla scorta delle direttive nazionali e in concomitanza con la pandemia abbiamo anche noi come le grosse città italiane sperimentato le cosìdette piste light (realizzate soltanto con utilizzo di segnaletica orizzontale), primo esempio quella di corso Vittorio Emanuele, dove abbiamo recuperato le due piste ciclabili a bordo strada spostando più verso l’interno la sosta, di queste ne abbiamo altre in programma” – ha concluso.