Il suo è il lungomare più bello d’Italia e si affaccia su quello che è conosciuto come il Golfo delle Sirene. Siamo a Taranto, una città inevitabilmente legata al mare, sia in antichità, sia nel tempo presente. Taranto, città pugliese ricca di storia e fascino, si affaccia sui due mari e ha alle proprie spalle, una storia ricca di narrazioni riguardanti proprio il mare. A prova di ciò il suo porto commerciale, uno dei più trafficati e tra i più importanti del Mediterraneo fin dai tempi della Magna Grecia.
Ancora oggi questa città riesce ad esprimere in pieno il suo fascino tanto da essere una delle città pugliesi che vanta un maggior numero di affluenza in merito al turismo, soprattutto marittimo. Andando oltre il tema mare, sono tanti gli itinerari turistici legati a Taranto, che è, di fatto, la terza città più grande del Sud Italia. La sua è una posizione strategica, si trova infatti a cavallo tra il Mar Grande e il Mar Piccolo, motivo per cui è stata soprannominata la “Città dei due mari”.
Attorno a questi si trovano moltissimi insediamenti abitativi che narrano le trame di una civiltà che nel tempo si è ben radicata, facendo delle sue radici il punto di forza. Dal lato del Mar Grande, in particolare, si trova un piccolo arcipelago che comprende due isole caratteristiche: San Paolo e San Pietro. Qui si trovano spiagge meravigliose dove sarà possibile imbattersi, inoltre, in simpatici incontri con i delfini.
Ma Taranto non è solo mare. Ci sono infatti moltissime opere architettoniche che testimoniano una lunga importanza culturale. Tra queste i luoghi di culto, come i resti del Tempio Dorico, ma anche i resti archeologici delle necropoli greco-romane e delle tombe a camera, la Cripta del Redentore e i tanti palazzi appartenuti a famiglie nobili e personalità illustri che hanno contribuito a rendere Taranto quella che è. Tra questi spiccano il Palazzo d’Aayala Valva e il Palazzo Pantaleo.
Taranto è ricca di stili che si intrecciano, si va da romanico gotico allo stile rinascimentale. Emblematiche la Chiesa di San Domenico Maggiore, ma anche il Borgo umbertino. Ma non solo, Taranto è anche ricca di installazioni e architetture in stile medivali, neoclassico e Liberty. Ci sono moltissimi monasteri e conventi con chiostri secolari che, prima del Borgo Nuovo, ospitavano la vita di tutti i giorni. Tra gli edifici più imponenti spicca il Castello Aragonese, ma anche il Castel Sant’Angelo. Taranto, in sintesi, è ricca di tesori nascosti. Basta infatti perdersi in lunghe passeggiate per poter scorgere dinanzi ai propri occhi il passato che si intreccia con il presente, particolarmente attivo inoltre, e ricco di artisti pronti a proseguire nel percorso di arricchimento culturale della città.
Tra i luoghi da non perdere c’è sicuramente quello in cui si trovano le sculture dell’artista contemporaneo Francesco Trani, si tratta di una statua rappresentante due sirene appoggiate sugli scogli. In realtà ce ne sono tante altre che spuntano dalle acque del Mar Ionio per rappresentare una delle leggente della città: la storia delle sirene che, affascinate da Taranto decisero di costruire un castello fatato nelle sue acque. Allora, secondo la leggenda, nel paese viveva una coppia: una ragazza bellissima e un pescatore spesso lontano da casa.
A causa della sua assenza, la giovane, cedette alla corte di un ricco signore, ma in preda al rimorso confessò tutto al marito che la portò con sé in barca spingendola in acqua. A salvarla, furono proprio le sirene, che incantate dalla sua bellezza, la incoronarono a regina dandole il nome di Skuma, ovvero schiuma. Ma il pescatore, pentito del suo gesto, tornò presto a cercare la donna. Le sirene così lo rapirono per condurlo da lei, ormai divenuta regina. Skuma decise di non punire l’uomo che comprese però di aver commesso un errore tanto da provare a riconquistare la donna conducendola nelle acque del Golfo di Taranto, ecco perché tante statue. Skuma, una donna forte e indipendente, si è fatta così protettrice dei due mari e della città di Taranto, ricca di fascino misterioso, così come lo era, appunto, la sua regina.