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“Nuovi incentivi per attivare il mercato di tutti i veicoli ecocompatibili, non solo elettrici”. E’ quanto dichiarato dal ministro per lo Sviluppo, Giancarlo Giorgetti, nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Mondo dell’auto sempre più in affanno, con un inizio di anno che ancora non ha preso il via in maniera positiva. Si tratta di alcune problematiche sottolineate dal ministro che ha voluto dire la sua concentrandosi su alcuni punti chiave che andrebbero rivisti. Tra questi, in primis, proprio gli incentivi, ma non solo.
“Le imprese dell’automotive – ha spiegato Giorgetti – vanno aiutate a riconvertirsi rendendo disponibili gli accordi di programma e i contratti di sviluppo, ma sono troppo lenti” – ha sottolineando senza nascondere il tono duro nei confronti del Governo e dei provvedimenti, chiedendo, in sintesi, risorse importanti per il mondo dell’auto. “Rilasciamo dilaghi la disoccupazione nell’industria – ha aggiunto – nell’imposizione del passaggio all’auto elettrica. Invece, diamo soldi ai miliardari per ristrutturare le loro quinte case delle vacanze. Ride tutto il mondo” – ha specificato focalizzando poi la sua attenzione sul tema dell’elettrico. Diverse le perplessità del ministro, in particolare spicca quella relativa alle tempistiche, soprattutto per via dei vincoli imposti dall’Europa, su cui l’Italia sembrerebbe ancora immobile.
“Va abbattuta la Co2, certo – ha detto – ma manca una valutazione industriale, sulla sovranità tecnologica e l’autonomia dell’Europa. Chi fornisce le materie prime è la Cina, significa mettere il primo settore manifatturiero d’Europa in mano ad altri, lontano da noi. Siamo per il principio di emissioni zero, ma sulla base della neutralità tecnologica”. Una risposta, secondo il ministro, potrebbe arrivare dall’idrogeno. “Può diventare competitivo ed anche l’auto ibrida può avere un ruolo – ha aggiunto – soprattutto in assenza di una rete adeguata per la ricarica” – argomento, quest’ultimo molto discusso sul quale si sta cercando di trovare immediata soluzione. “Con questa furia ideologica per l’elettrico – ha detto infine – rischiamo l’autogol. Difendere il clima è necessario, ma non posso accettare che il prezzo siano milioni di disoccupati” – ha concluso.