Incrementare la consapevolezza dei bambini in merito ai comportamenti non corretti in strada e ai rischi che pedoni e autisti, corrono nel momento in cui non si rispettano le norme. E’ l’obiettivo del progetto denominato “A passo sicuro” che Aci ha portato nelle scuole pugliesi, in particolare al Circolo Didattico IV Novembre.
Sono 320 in totale, i bambini di terza, quarta e quinta elementare coinvolti nel progetto che durante le prime giornate di marzo hanno potuto apprendere dal format educativo che nasce con l’intento di creare uno strumento per la trasmissione della cultura della sicurezza stradale, focalizzando l’attenzione sui pedoni e sugli attraversamenti pedonali.
“E’ stato un incontro molto interessante – ha detto l’insegnante Maria Teresa Sesta che ha voluto raccontare l’esperienza vissuta in prima persona al fianco dei suoi alunni di quarta elementare – i bambini si sono appassionati all’argomento. L’incontro è stato diretto, esaustivo, ma soprattutto coinvolgente. Gli argomenti toccati sono stati importantissimi e hanno permesso ai piccoli di apprendere le norme della sicurezza stradale sia in qualità di pedoni, sia in qualità di viaggiatori. C’è tanta disinformazione nelle famiglie, questo è quello che è emerso, ma i bambini hanno potuto fare tante domande e hanno imparato cose che davano per scontato” – ha aggiunto.
Tra queste, l’obbligo di viaggiare con i seggiolini, l’importanza delle cinture di sicurezza, ma anche della responsabilità che hanno gli stessi pedoni, per la propria e per l’altrui sicurezza. “Ci sono stati diversi video accompagnati da uno slogan che la strada la si fa tutti quanti insieme. E’ rimasto molto impresso ai piccoli. Il valore aggiunto è stato inoltre il dialogo che ha permesso di creare uno scambio e di far comprendere ai bambini che noi per primi siamo responsabili delle nostre azioni e solo in questo modo possiamo permettere agli altri di viaggiare con tranquillità in strada, rispettando tutti le buone norme. Alcuni hanno chiesto chiarimenti anche dopo il collegamento” – ha sottolineato ricordando che l’evento, per via dell’emergenza sanitaria, si è tenuto online.
“La speranza è quella di poter far partecipare i piccoli ad altri eventi di questo tipo in presenza – ha aggiunto l’insegnante – noi abbiamo continuato il discorso, invitando loro alla riflessione. Quello che mi rende felice è che il giorno successivo all’incontro sono venuti a scuola dimostrando di aver assimilato quanto appreso. Un bambino, per esempio, mi ha raccontato di aver detto a suo nonno di mettere la cintura, confidandomi che siccome abita vicino alla scuola, spesso non la mette. Sono stata felice, significa che il messaggio è arrivato ed hanno colto l’essenza di questo messaggio, per loro e per la propria famiglia. Non era scontato perché non è facile con gli incontri online, ma il merito va ad Aci per aver saputo organizzare così bene il progetto. I video sono stati l’arma vincente” – ha proseguito.
Tra i video rimasti più impressi dagli alunni c’è stato in particolare quello di un bambino a cui cade la palla mentre è in strada. “Si tratta di una situazione in cui si sono trovati quasi tutti – ha aggiunto l’insegnante – il video ha mostrato una serie di alternative corrette ed errate con cause e conseguenze. Gli alunni sono stati molto attivi, si sono divertiti e hanno imparato. E’ stata un’ora intensa, molto bella. Siamo contenti di aver potuto prenderne parte, speriamo ce ne siano altri. Il fatto che uno dei miei alunni abbia riportato l’importanza dell’incontro collocandolo all’interno della sua esperienza personale è un grande traguardo, segno del fatto che è importante sensibilizzarli al tema” – ha concluso.