Punto di riferimento dal 1959, Vito Massimo Taccone racconta Aci Castellana Grotte: tradizione e obiettivi

Taglio del nastro della delegazione tenutosi nel 1959

“C’è sempre qualcosa in più da trasmettere, qualcosa in più che possiamo fare per i clienti”. Alla guida di una delegazione ACI storica, come quella di Castellana Grotte, inaugurata nel 1959, Vito Massimo Taccone, responsabile della stessa, racconta la passione per il proprio lavoro, ma anche quelli che sono gli obiettivi futuri al fine di continuare a far avvicinare persone alla tradizione ACI.

Castellana Grotte e ACI, da quanti anni è attiva la delegazione sul territorio?

Da moltissimo tempo. Essendo Castellana Grotte una zona turistica, nella quale vi era un autostello ACI per automobilisti, ci fu una richiesta direttamente dal comune per l’apertura della sede di una delegazione in zona. La richiesta fu fatta nel 1957, l’inaugurazione il primo maggio 1959 alla presenza del presidente ACI Italia dell’epoca, il Duca Filippo Caracciolo. Io sono qui dal 2003.

Quanto è importante la presenza della delegazione all’interno del territorio?

Molto. Il paese non è grande, ci sono intorno ai 20mila abitanti, ma vanno considerate anche le zone confinanti come ad esempio le contrade di Monopoli. Siamo punto di riferimento anche per i paesi limitrofi. Sono in molti ad affacciarsi in sede. La nostra è una delegazione da sempre visibile sul territorio.

Come ritiene il rapporto con i clienti?

E’ un rapporto sicuramente positivo, il lavoro che facciamo viene riconosciuto costantemente. Nonostante ci sia stato un cambio di sede che ha reso la delegazion più periferica rispetto al luogo in cui si trovava prima, la gente continua a fare passaparola e a spargere la voce presentandosi qui dicendo “mi hanno detto di venire qui”. E’ un bellissimo modo di veder riconosciuto il nostro lavoro.

Cosa racconta della sua esperienza in qualità di responsabile di una delegazione ACI?

Il delegato viene riconosciuto come quella persona che per tradizione si occupa dell’ufficio, la gente lo prende come punto di riferimento. Io stesso vengo fermato spesso. La gente, nonostante a volte faccia delle pratiche online, chiede informazioni e consulenze a noi. E’ una cosa che ad altri può sembrare strana, ma è invece un riconoscimento che mi rende felice del lavoro che faccio. Mi riconoscono come facente parte di un marchio che per loro è tradizione.

Quali servizi offrite?

Tutti quelli relativi all’ACI, dalle tasse auto alla consulenza automobilistica, pratiche e molto altro ancora. Facciamo anche tessere, l’obiettivo è ovviamente quello di aumentare il numero di soci di territorio per continuare a far crescere il marchio. Il lavoro in questo periodo inoltre è aumentato, soprattutto per via delle diverse convenzioni con la Regione Puglia, tra queste le esenzioni tasse per i disabili. Sotto questo punto di vista c’è un grosso movimento in quanto purtroppo, chi ha disabilità, viene informato male ed è un dovere oltre che un piacere per noi essere di supporto. C’è sempre qualcosa in più da trasmettere, qualcosa in più che possiamo fare per i clienti.

Come state affrontando la ripartenza? E come avete vissuto il periodo di lockdown?

Durante il lockdown siamo stati chiusi. Invece l’agenzia SARA, della quale si occupa mio cugino rimasta aperta. In vista della ripartenza abbiamo messo in sicurezza tutto l’ufficio mettendolo a norma per quanto riguarda igiene e sanificazione. Abbiamo attrezzato l’esterno per fare in modo di non far incrociare la gente che entra ed esce. Sono cose nuove per noi e anche per il pubblico, nonostante questo la ripresa c’è stata. La gente aveva lasciato in sospeso troppe cose, dunque voleva tastare in prima persona la situazione per conoscere notizie in merito alle proprie situazioni e avere informazioni.

Se pensa al futuro, quali sono gli obiettivi che le piacerebbe portare a termine?

Mi piacerebbe creare un giro di associazioni sempre più realizzato e concreto, raggiungere gente che si fidi e rinnovi in automatico. In più, non appena possibile, mi piacerebbe riuscire ad organizzare un raduno per auto d’epoca, assieme ad un’associazione che si occupa di questo. Adesso è difficile, la gente ha paura e non è disposta ad uscire, ma mi piacerebbe creare qualcosa per accrescere il movimento e far conoscere il marchio che per me è sinonimo di passione e tradizione.

 

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