Mobilità, in Italia cresce la passione per le due ruote, ma servono piste ciclabili. Il piano del ministro Costa

La passione per le due ruote è sempre più in crescita, ma le città non sono pronte all’aumento di questa tipologia di mobilità. E’ quanto emerge dai dati della quinta edizione dell’Osservatorio Focus2R. Ad affermarlo, in particolare, il ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare Sergio Costa, intervenuto in occasione dell’incontro tenutosi negli scorsi giorni.

I dati dell’osservatorio che, va specificato, è dedicato a infrastrutture, sicurezza e mobilità per le due ruote in Italia, parlano chiaro. In seguito ad alcune indagini, volte a monitorare l’attenzione rivolta in merito all’incremento della cultura delle biciclette nei comuni, è emerso infatti che, tra il 2015 e il 2019, nelle città italiane si è registrato il triplo di mezzi in bike sharing. A questo è seguito un aumento dell’86% dei punti ricarica per e-bike e una crescita di comuni in cui è possibile, inoltre, trasportare la bici sui mezzi pubblici. I dati, secondo il ministro Costa, sarebbero in miglioramento anche nel 2020.

Numeri positivi ai quali però spesso non corrispondono quelli riguardanti le infrastrutture dedicate a questa mobilità. Ragion per cui, il ministro, ha confermato di voler intraprendere un percorso che, dopo il bonus bici, preveda anche la realizzazione di almeno 20mila chilometri di piste ciclabili nel paese. “Vogliamo passare – ha commentato il ministro durante l’evento – dall’incentivo all’acquisto, all’incentivo all’uso della bicicletta: per questo il nostro piano prevede risorse per i comuni finalizzate alla nascita di 20mila km di piste ciclabili. Un piano ambizioso, disegnato per essere attuato nei prossimi due anni e mezzo di legislatura. Costruttori permettendo”.

Tra gli altri dati emersi durante l’Osservatorio ci sono, inoltre, quelli relativi alla sicurezza. A fronte di un lieve calo del numero di decessi di motociclisti e scooteristi, la sicurezza delle due ruote, non è considerata una priorità dal 59% dei comuni intervistati, tra cui 96 capoluoghi su 104. A questi dati si aggiunge un 12% di città che, all’interno degli strumenti di pianificazione della mobilità urbana, hanno attribuito alla sicurezza dei veicoli a due ruote una priorità bassa. Questione sottolineata anche da Mirco Laurenti di Legambiente, secondo il quale , nonostante il trend di cambiamento nelle abitudini dei cittadini, resta alto l’allarme sui nodi riguardanti, in particolare, inquinamento urbano e incidenti stradali “che continuano a essere un’emergenza” – ha sottolineato.

Nel corso dell’evento sono emerse anche diverse note positive, tra queste l’aumento del numero dei comuni che ha installato guardrail dotati di protezione a tutela dell’incolumità dei motociclisti, passati dal 17% del 2015, al 32% del 2019.  Infine, tra le note positive, sono emerse anche le diverse proposte da parte dei comuni italiani nei confronti della transizione alla mobilità sostenibile e alle smart city. Tra queste spiccano quelle del comune di Firenze, che ha avviato i lavori per realizzare una smart city control room, ovvero una centrale operativa unica, che riunirà tutte le conoscenze sulla città raccolte con un’infrastruttura digitale diffusa. Ma anche quelle di Torino, intenzionata a diventare la “capitale italiana della bici”, e quella del comune di Genova, con la proposta di un biglietto unico da utilizzare su tutti i mezzi pubblici.

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