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Un simulatore di guida con cui sperimentare la mobilità del futuro. Si chiama Dim400 ed è, di fatto, il primo simulatore dinamico installato in Italia, in particolare nel campus Bovisa del Politecnico. Presentato nelle scorse settimane e finanziato dalla Regione Lombardia con due milioni di euro, Dim400, è uno strumento nato con l’obiettivo di sviluppare la mobilità sostenibile e, nello specifico, per progettare e costruire i veicoli ecologici, sviluppandone componenti, ottimizzandone i consumi e inoltre verificandone i sistemi di sicurezza con annesse applicazioni di guida autonoma.
Il simulatore, che si presenta come una piccola city car, sarà utilizzato prevalentemente da ingegneri e progettisti ai quali spetterà l’arduo compito di testarne tutte le parti al fine di ideare un’automobile del futuro che abbia tutte le qualità per poter essere, tra le altre cose, sicura ed ecologica. “Adesso le innovazioni si possono provare prima ancora di realizzarle, su modelli virtuali. E con questo sistema, Dim 400, è come provare su strada, in sicurezza e con tempi e costi ridotti al minimo — ha spiegato Gianpiero Mastinu, che ha coordinato il progetto in occasione di un’intervista rilasciata per il Corriere – Esistono altri simulatori sul mercato, in Giappone e negli Stati Uniti ma sono di dimensioni maggiori, meno agili, meno sensibili”.
La differenza tra il simulatore in questione e gli altri è stata dimostrata proprio nel corso di una dimostrazione avvenuta in occasione della presentazione del progetto. In particolare, la persona che si trova all’interno del simulatore, può di fatto, valutare diverse questioni: dai componenti meccanici a quelli elettrici, fino a passare per quelli idralici, elettronici e informatici. “L’abitacolo è realistico, il conducente vede su un grande schermo panoramico la scena che vedrebbe se fosse su un veicolo reale, stesse vibrazioni e acustica, stessa risposta dai comandi che avrebbe guidando – ha proseguito Mastinu – E su questo simulatore mobile il conducente è sottoposto alle stesse forze a cui sarebbe sottoposto nella realtà, il sistema di movimentazione è basato sull’utilizzo di cavi così il guidatore è esposto ad accelerazioni più alte e per un tempo maggiore”.
Adesso toccherà a progettisti, ricercatori e studenti dei diversi dipartimenti di Ingegneria, sperimentare il simulatore al fine di trovare “L’auto del futuro”. Secondo il Politecnico si tratta di uno “Strumento fondamentale per la didattica, per sviluppare studi sui veicoli ecologici, automatizzati e connessi, per insegnare le questioni relative alla dinamica del veicolo e alla sicurezza stradale”. Con questo simulatore di guida, va specificato, sarà inoltre possibile trattare anche la ricostruzione degli incidenti, e verificare l’interazione fra utenti deboli, veicoli e infrastrutture.
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