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Dare spazio alle nuove forme di mobilità includendo anche i mezzi di trasporto nella transizione ecologica. E’ il tema centrale di cui si è discusso nel corso dell’evento Pianeta 2021, l’area del Corriere della Sera dedicata ad ambiente e sostenibilità. L’evento, tenutosi negli scorsi giorni in streaming, partendo dai dati riportati nell’ultima edizione del supplemento cartaceo, ha snocciolato la questione della transizione ecologica, dedicando particolare attenzione al tema dell’idrogeno.
Stando ai dati riportati dal Corriere infatti, la corsa alla transizione in Italia procede a rilento, mentre negli altri paesi, si sta puntando sempre più alla sostenibilità, partendo proprio da un cambiamento dei sistemi nel comparto dei trasporti pubblici, ma non solo. In Norvegia, per esempio, un terzo del parco auto è passato all’elettrico. In Islanda c’è la percentuale di automobilisti che usano auto elettriche più alta al mondo. Per quanto riguarda Milano, prendendo in esempio proprio gli autobus, Atm ha iniziato a montare i centri di ricarica wireless per gli autobus elettrici, mentre Bolzano invece sta puntando agli autobus a idrogeno.
“L’idrogeno rappresenta una filiera articolata e complessa che sta entrando non solo nei piani e nelle strategie della Commissione europea e dei Paesi membri, ma anche nelle forme di implementazione sul mercato.” – ha spiegato, così come riporta il Corriere, Luigi Crema, direttore del Center Sustainability della Fondazione Bruno Kessler di Trento – “Una delle priorità riguarda la mobilità pesante, dove l’idrogeno è competitivo dal punto di vista delle prestazioni e dei costi. Viene usato, per esempio, nel trasporto ferroviario su rotaia nelle rete regionali in Germania, con l’obiettivo di sostituire i treni a diesel nelle linee che non sono state elettrificate” – ha concluso nel corso dell’intervento.
In Italia, così come spiegato nel corso dell’evento, si sta lavorando nel tentativo di introdurre treni a idrogeno che possano garantire dunque, sia una mobilità ecologica, sia le stesse performance dei treni a gasolio. Tra i progetti attualmente attivi ci sono infatti quelli delle Ferrovie del Nord Milano, in particolare sulla linea Brescia-Iseo-Edolo. “Nel nostro Paese – ha ricordato ancora Crema – le linee regionali operate da treni a diesel coprono 400 mila km e ci sono 500 treni a diesel ancora operanti. La metà può essere trasformata in mobilità elettrica a pile a combustibile alimentate a idrogeno”- ha sottolineato. Al momento, così come specificato dall’esperto, alcuni progetti riguardano la Sardegna, la zona tra Lazio e Umbria, la Sicilia e la Puglia. L’obiettivo però è quello di ampliare la rete, portando l’idrogeno anche in altri ambiti. Quello del trasporto ferroviario infatti non è l’unico in cui il combustibile risulta competitivo. L’obiettivo è infatti quello di “Decarbonizzare” lavorando in termini di modernizzazione del settore, anche per quello che riguarda le auto che, hanno spiegato, dovranno diventare autonome. Tra le proposte, anche quella di intervenire sulle infrastrutture che, in Italia, risultano spesso fatiscenti e poco sicure.
“Molti costruttori di mezzi pesanti su gomma si stanno attrezzando con la tecnologia della pila a combustibile. Permette infatti di immagazzinare in tempi rapidi un’alta quantità di energia, necessaria per fare lunghe percorrenze. È un combustibile che, come gli altri, può bruciare e in condizioni critiche esplodere. Per i veicoli a idrogeno valgono le stesse normative vigenti per gli altri veicoli. Presentano elementi critici simili a quelli di un’auto alimentata a metano o a benzina”- ha concluso Crema sottolineando infine i gap da colmare, come ad esempio quello delle infrastrutture di rifornimento e quello della presunta pericolosità. Fattori che stanno di fatto rallentando il processo di transizione.