auto elettrica, colonnina di ricarica
Il raggiungimento del target zero emissioni non sarà né rapido né economico. E’ quanto emerge da un report effettuato dall’Agenzia Energetica Internazionale di Parigi che ha raccolto alcuni dati in merito alla sostenibilità evidenziando l’importanza del ruolo di alcuni minerali. Si tratta, nello specifico, di quelle “terre rare” citate spesso nel settore delle auto di cui hanno bisogno certe reti e tecnologie, ma soprattutto la mobilità elettrica, per proseguire il proprio sviluppo.
Secondo il report ci sono alcuni rischi da non sottovalutare, tra questi quello dell’aumento costante dei prezzi di alcune materie necessarie, soprattutto con l’incremento della domanda. Secondo alcuni esperti un raddoppio dei costi è già stimato entro il 2040. Ma i target più rigidi riguardanti le emissioni – ovvero l’obiettivo zero emissioni nel 2050 – potrebbero portare ad un incremento dei costi già nei prossimi anni. In particolare, abba base delle considerazioni effettuate dal report, vi è il fatto che un’auto elettrica richiede sei volte la quantità di minerali di una pura termica (motivo per cui i prezzi potrebbero essere, appunto, di sei volte superiori). Non si parla solo di litio però, ma anche di rame, strettamente necessario per l’espansione portata avanti anche politicamente dalle reti elettriche di nazioni asiatiche, americane ed europee.
La possibilità che i prezzi possano aumentare è dunque altissima, con l’inevitabile conseguenza di un processo di transizione verso l’elettrico fortemente provato da questi fattori. Ragion per cui alcuni governi potrebbero decidere di obbligare al riciclo, oltre che alla trasparenza e all’innovazione, attraverso fonti diversificate. L’obiettivo è, dunque, quello di far fronte alle possibili speculazioni, continuando a percorrere in maniera “indolore”, la strada della transizione.