Stop alla vendita di auto a benzina e a diesel nel 2035. E’ quanto proposto nel pacchetto del clima presentato ieri dalla Commissione Europea. L’obiettivo, spiegano, dovrà essere raggiunto gradualmente e sarà accompagnato dalla creazione di un nuovo mercato della C02 che riguarderà, in particolare, i trasporti e gli edifici.
Tutti gli introiti contribuiranno ad un fondo sociale che finanzierà il clima, dal valore stimato di 70 miliardi in 7 anni. Con questi l’Unione europea potrebbe cofinanziare diversi ambiziosi progetti, tra questi regimi di incentivazione nazionale per l’acquisto di auto a zero emissioni e la riqualificazione energetica degli edifici. Tra le proposte presentate c’è anche una tassa sul contenuto di CO2 dei prodotti dei settori a più alte emissioni. Obiettivo, tutelare l’industria europea dalla concorrenza di economie con norme sul clima meno stringenti. Secondo quanto emerso, tale meccanismo, potrebbe diventare operativo già a partire dal 2026 e riguardare, nello specifico, settori come ferro, acciaio, cemento, elettricità, fertilizzanti e alluminio. In sintesi, il prezzo della CO2 sarà allineato a quello del mercato del carbonio Ue-Ets.
“L’economia dei combustibili fossili ha raggiunto i suoi limiti, servono nuovi modelli. Abbiamo mantenuto la promessa – ha commentato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen – L’Europa è il primo continente che presenta un’architettura globale per realizzare le nostre ambizioni climatiche con una tabella di marcia. Attribuire un prezzo al carbonio sarà il punto centrale che guiderà l’economia e sarà legato ad un fondo sociale” – ha concluso. Quella decisa dall’Unione europea è una vera e propria rivoluzione verde che punta, nei prossimi anni, a cambiare radicalmente le abitudini dei cittadini.