Auto ibride, la prima fu costruita nel 1916. Ecco la Woods Dual Power

Foto CarsinDepht.com

E’ stata costruita nel 1916 e, nonostante il tempo così lontano da quello attuale, è stata la prima auto ibrida nella storia. Si tratta della Woods Dual Power Model 44, un’ibrida benzina-elettrica molto sofisticata e all’avanguardia per l’epoca.

Un motore a quattro cilindri (in linea da 1125 centimetri cubici) con testa a L capace di erogare 14 cavalli collegato ad un “dinamotore” ad avvolgimento composto (con avvolgimenti in serie e parallelo) tramite una frizione elettromagnetica. E’ così che l’auto funzionava. Il motore, in particolare, era alimentato da una batteria da 24 celle. Quello elettrico muoveva un tradizionale albero di trasmissione e, quando la frizione era innestata, il motore a benzina muoveva le ruote posteriori attraverso il rotore del motore elettrico. Tra le caratteristiche che hanno fatto di questa vettura (basata sul lavoro dell’inventore Roland S. Fend) un esempio da seguire, oltre a quello di funzionare con entrambe le modalità (dunque sia in elettrico, sia a benzina) quello di essere dotata di frenata rigenerativa per poter ricaricare le batterie.

L’auto era molto semplice da usare. C’era il classico volante sul quale erano posizionate due leve di comando, una corta, una lunga. A questi comandi si aggiungeva poi il freno tradizionale e un pedale di retromarcia. Erano le due leve a comandare i propulsori. Per azionare la Woods Dual Power, bisognava, in particolare, prima attivare un interruttore di blocco sul piantone dello sterzo, in questo modo veniva chiuso il circuito di accensione del motore a combustione e parte del circuito per il solenoide principale che collegava il motore elettrico alla batteria. Per iniziare a far avanzare la vettura con alimentazione elettrica invece, bisognava spostare in avanti la leva più lunga. Ciò completava il circuito del solenoide principale, consentendo alla corrente di fluire verso il motore. Il motore a benzina poteva essere attivato in qualsiasi momento dopo che l’auto era in movimento.

Il funzionamento del veicolo è ovviamente molto diverso dalle auto che siamo abituati a guidare e vedere oggi su strada o in commercio. E’ innegabile però che si tratti di una soluzione comoda e all’avanguardia per il tempo che, in un modo o nell’altro, ha dato il via a quella che oggi sta diventando una vera e propria esigenza: una transizione ecologica che parte anche (e soprattutto) da una rivisitazione della mobilità e vede nei veicoli, ibridi o completamente elettrici, una risposta all’obiettivo della salvaguardia ambientale.

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