Un percorso tra montagne rocciose, versanti ripidi e natura selvaggia. Siamo in Italia, più precisamente in provincia di Lecco dove si estende il sentiero delle Orobie, una via di montagna che collega diversi rifugi delle Alpi Orobie.
Il sentiero, in particolare, si divide in due parti principali. La prima ha inizio dalla valle Stabina si congiunge al tratto orientale, nei pressi del rifugio Fratelli Clavi, la seconda parte, ha inizio dall’ambiente calcareo della val Canale e si congiunge all’alta valle Brembana percorrendo l’alta valle Seriana, la valle di Scalve e confluendo infine alla conca Presolana, luogo particolarmente apprezzato dagli arrampicatori.
Si tratta di un sentiero immerso nei paesaggi naturali mozzafiato che si snoda tra i 1.500 e 2.800 metri di altitudine. La parte occidentale, è quella meno complicata da attraversare. In assenza di neve e in buone condizioni climatiche è infatti accessibile a qualsiasi tipo di escursionista allenato, mentre il tratto orientale (la seconda parte) è consigliato ad escursionisti più esperti. Questo per via di alcune tappe che, nonostante siano attrezzate con scalette, catene o corde fisse, richiedono una preparazione adeguata.
Il cuore selvaggio del Sentiero delle Orobie si trova proprio nella parte orientale, dove a rendere maggiormente ricco di fascino il paesaggio è proprio l’asprezza dei paesaggi che accentua la bellezza dei luoghi. La meta degli escursionisti più preparati è in particolare il Rifugio Brunone, un luogo solitario situato tra i picchi che offre a questi ultimi un’ospitalità tra solide mura. La strada per arrivarci è molto lunga, ma una volta arrivati sarà possibile lasciarsi sorprendere da panorami mozzafiato.
Un altro luogo prezioso per gli amatori sono le miniere di ferro. Il sentiero che porta al Passo della Scaletta, lungo le vecchie miniere di ferro, parte proprio dal Rifugio Brunone. Qui il ferro fu estratto fino alla seconda metà dell’Ottocento. Lungo questo percorso sarà possibile intravedere scalette di legno installate proprio dai minatori, oltre a diversi ruderi e agli ingressi di due gallerie. Il percorso è tortuoso, ma proprio per la sua difficoltà ogni passo rende ancora più “forte” la propria presenza, soprattutto se si è amanti dell’avventura e delle escursioni. Il consiglio, per chi non è troppo pratico, è quello di andare in compagnia di chi ha più esperienza, da entrambe le parti, altrimenti, sarà sempre possibile non inoltrarsi troppo, ammirando a distanza la bellezza di un luogo che saprà lasciare con il fiato sospeso in ogni caso.