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Dal 2020 ad oggi c’è stato un calo del -29,3% per quanto riguarda le vittime degli incidenti stradali con età inferiore ai 13 anni. E’ quanto emerge dall’Osservatorio dell’associazione sostenitori Polstrada (Asaps). Entrando più nel dettaglio, nel primo trimestre del 2022 sono stati sette i bambini sotto i 13 anni deceduti sulle strade italiane. Non c’è stata nessuna vittima a gennaio, due a febbraio e 5 a marzo. Delle vittime, di cui l’ultimo era un bimbo di appena 9 mesi nel Teramano, 5 erano a piedi. Tre sono stati invece travolti mentre attraversavano la strada sulle strisce pedonali con la mamma o la nonna. Infine, due erano trasportati da un’auto.
I dati dei primi tre mesi del 2022, hanno registrato un calo rispetto al 2021, quando i morti tra i minori di età inferiore ai 13 anni furono 29 (12 in meno rispetto al 2020 ). Questo però non tranquillizza gli animi, soprattutto il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni, secondo il quale “i dati del primo trimestre sono spaventosi se pensiamo alle giovani vite morte nel luogo che dovrebbe essere quello più sicuro, le strisce pedonali, dove la precedenza va data sempre e dove l’automobilista rischia ben 8 punti sulla patente in caso non ottemperi”.
Secondo i dati, il maggior numero di bambini morti (21) si è avuto sulle strade statali e provinciali. Sette i morti sulle strade urbane, uno in autostrada. In auto, quali trasportati, le vittime sono state 14. Nove i ciclisti, 4 i pedoni, uno a bordo di un motoveicolo. La fascia più colpita è quella che va dagli undici ai tredici anni, con 13 vittime. Dieci invece le vittime nella fascia da 0 a 5 anni, 6 i decessi nella fascia che va da 6 a 10 anni.
“Dove sono i controllori? Perché non si fanno campagne di sensibilizzazione con i soldi delle sanzioni? – ha proseguito Biserni – chiediamo che siano introdotte telecamere che sanzionano in automatico la mancata precedenza agli attraversamenti pedonali, il pedovelox che salverebbe tante vite umane e agenti in divisa che ritirano le patenti. Neppure il Parlamento sta più tentando di riformare in modo efficace il Codice della Strada, impegnandosi solo con continue norme sui monopattini e da ultimo con un provvedimento, che sarà approvato dal Consiglio dei Ministri, sui tempi di mancata ricarica sugli stalli elettrici, senza introdurre la sospensione della patente alla prima violazione per chi usa il cellulare alla guida, soprattutto con la funzione di messaggistica istantanea, una causa simile all’ebbrezza alcolica che offusca la visuale. Servono negoziati immediati per tornare a parlare anche di sicurezza stradale, prima che sia troppo tardi” – ha concluso.