Foto Pixabay
Nel 2021 c’è stato un netto incremento della ciclabilità e un vero e proprio boom dei monopattini in sharing, ma l’aria resta inquinata. E’ quanto emerge dal Rapporto MobilitAria 2022, realizzato da Kyoto Club e dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche, in collaborazione con Isfort.
Secondo quanto emerso, nello specifico, diverse città hanno superato più di 35 volte il limite giornaliero di PM10 nell’arco di un anno. In testa si piazza Torino (75 superamenti) seguita subito dopo da Milano (con 61) e Venezia (50). Quest’anno, per la prima volta, si aggiunge alla liste Catania, pari merito con Venezia, dunque 50 superamenti. Alle notizie negative fanno da contraltare quelle positive però. Il rapporto, infatti, segnala un potenziamento delle reti ciclabili con casi virtuosi, tra questi Roma(+ 69 km), Genova (+ 29 km), Torino (+17 km), Bologna (+ 12 km) e infine Cagliari (+11 km). Ma non solo.
Entrando più nel dettaglio, la crescita della micromobilità elettrica ha visto l’avvio di nuovi servizi in città, tra queste Catania e Palermo. Per quanto riguarda il bike sharing, con 17mila bici in flotta, Milano è la città più virtuosa. Seguono Roma (9.700 bici), Torino (5.300), Firenze (4mila) e Bologna(2.500). Per quanto riguarda il car sharing, a guidare la classifica, è ancora Roma seguita da Milano e Torino. In generale, il rapporto, segnala una crisi del trasporto collettivo, con l’auto che resta protagonista ma che, in alcune città, non è tornata ai livelli precedenti all’emergenza sanitaria, questo per via dello smart working.
Segnali positivi per quanto riguarda il parco auto circolante: sono infatti diminuite le vetture a gasolio e aumentate quelle elettriche e ibride. Le 14 città metropolitane, hanno pertanto fatto passi in avanti verso la transizione, anche se, per quanto riguarda la qualità dell’aria, secondo il confronto dei valori medi registrati nel 2021 per biossido di azoto e particolato atmosferico delle stazioni di fondo urbano, nessuna delle città è in linea con i parametri dell’Oms. Segnale tangibile del fatto che c’è ancora molta strada da percorrere per cambiare definitivamente le abitudini dei cittadini.
Foto repertorio