Nel 2021 sono avvenuti 17.164 investimenti di pedoni, 47 al giorno, due all’ora, in cui sono morte 471 persone, 330 uomini e 141 donne. Il dato è in aumento del 13% rispetto al 2020, quando furono 409, mentre diminuiscono dell’11% rispetto al 2019, anno di mobilità libera, quando morirono 534 pedoni. Nel 2002, l’anno prima dell’introduzione della patente a punti in Italia, avevano perso la vita ben 1.226 persone a piedi. Sono dati dell’Asaps, Associazione Sostenitori Polizia Stradale, contenuti nel quinto Rapporto annuale sull’incidentalità con il coinvolgimento dei pedoni, realizzato sulla base dei dati Aci-Istat del 2021, un anno che ha sofferto ancora delle limitazioni dovute alle misure di contenimento derivanti dalla pandemia.
Preoccupa il numero di pedoni feriti, alcuni con danni permanenti, che ha raggiunto i 16.693, 45 al giorno, con un aumento di 3.154 unità rispetto al 2020. Gli investimenti sugli attraversamenti pedonali, in particolare, sono stati 6.762, con 180 morti (157 in ambito urbano e 23 extraurbano) e oltre diecimila feriti, ma non bisogna dimenticare – sottolinea l’Asaps – come anche i pedoni siano sottoposti alle norme del Codice della Strada: gli incidenti provocati dai loro comportamenti irregolari sono stati 3.446, con 104 decessi e oltre 5.000 feriti. Il mese più a rischio è risultato novembre, con 63 decessi, quello meno a rischio maggio con 27. Tra i veicoli investitori nei casi di decessi la ‘parte del leone’ è svolta dall’autovettura, con ben 345 casi. Una parziale buona notizia viene dalle grandi città, dove continua a diminuire il numero di morti tra i pedoni, dai 154 del 2018 ai 114 del 2019, ai 102 del 2020 e agli 86 del 2021, con un calo del 15,7% nell’ultimo anno e del 44% nel quadriennio. Roma rimane un caso a sè, con 32 croci sulle strade e più di 1.700 feriti. Il Lazio è la regione col maggior numero di decessi (69, di cui 40 ultra65enni), seguita da Lombardia (58), Veneto (43), Emilia-Romagna e Campania (41). La pirateria ha visto 978 episodi, con 18 morti e 718 feriti, in netto aumento rispetto ai 599 del 2018. “Un bilancio che è un monito per tutti – commenta il presidente Asaps, Giordano Biserni – ma ora servono più controlli e più infrastrutture che mettano in sicurezza gli utenti più vulnerabili”.