foto wikipedia
Sono più di 6mila i bambini (minori di 14 anni) dell’Unione Europea morti a causa di incidenti stradali, nel decennio 2011-2020. 467 di loro (il 7,78% del totale) erano italiani. Nell’UE gli incidenti stradali rappresentano il 6,5% di tutte le cause di morte in età infantile e, in media, dopo il primo anno di età, un decesso infantile su 15 è causato da una collisione stradale. Tutto questo, nonostante, tra 2010 e 2020, la mortalità dei bambini (decessi per milione di abitanti in età infantile) sulle strade europee si sia ridotta del 46%, mentre, per tutte le altre fasce d’età, è scesa del 36%. Sono solo alcuni dei molti dati preoccupanti che emergono dalla lettura di “Ridurre le morti di bambini sulle strade europee”, il nuovo rapporto pubblicato nell’ambito del programma “Road Safety Performance Index” (www.etsc.eu/pinflash43) dell’ETSC, il Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti. “Perdere un figlio in un incidente stradale – ha dichiarato Antonio Avenoso, Direttore Esecutivo ETSC – è una tragedia che nessuna famiglia dovrebbe vivere. Sebbene, in alcune parti d’Europa, l’azzeramento della mortalità infantile stia diventando una realtà, la strada da percorrere è ancora lunga”. “Molti dei progressi in sicurezza degli ultimi anni – ha aggiunto Avenoso – sono stati raggiunti grazie ad automobili più sicure. Tenere al sicuro i bambini rinchiudendoli in gabbie di metallo, però, è una ‘vittoria di Pirro’. Se vogliamo che bambini sani e attivi diventino adulti sani e attivi, dobbiamo cambiare modo di ragionare”. “Per rendere le città sicure per i bambini – ha concluso il Direttore Esecutivo ETSC – bastano cose semplici, come velocità più basse e strade scolastiche. Se, però, vogliamo davvero ridurre le centinaia di tragiche morti di bambini che si verificano ogni anno, dobbiamo riprogettare i nostri spazi urbani, per tenere separati i bambini dai veicoli veloci, e creare degli spazi nei quali i piccoli possano giocare e muoversi in sicurezza”.
Italia 2021: 28 bambini morti in incidenti stradali. 23 avevano tra 5 e 14 anni
Ancora elevata la quota di bambini (0-14 anni) deceduti in incidenti stradali nel nostro Paese nel 2021. In aumento – rispetto al 2019 – la fascia 5-14 anni, a fronte di una diminuzione per quasi tutte le altre età. Sono 28 i bambini che hanno perso la vita in incidenti stradali nel 2021. Di questi, 23 tra 5 e 14 anni (erano 18 nel 2019 e ben 29 nel 2020)[1]. In particolare, nella classe di età 5-9 anni, rispetto al 2019, le vittime salgono da 4 a 6. Nella classe 10-14 anni, invece, passano da 14 a 17. Rispetto alla media europea, da noi la situazione risulta, comunque, migliore. Nell’ultimo triennio, infatti, il numero di bambini morti per milione di abitanti è pari a 6, contro i 9 della media UE.
Raccomandazioni ETSC
Tra le circa 40 raccomandazioni che il Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti rivolge ai governi dei Paesi Membri e all’UE, percorsi ciclabili e pedonali sicuri verso le scuole. Secondo l’ETSC, le strade intorno alle strutture per l’infanzia e nelle aree urbane con molti ciclisti e pedoni dovrebbero essere progettate per una velocità di 30 km/h, e prevedere limitazioni al traffico. Dal momento che, quest’anno, l’Unione Europea rivedrà le regole sulle patenti di guida, ETSC chiede anche una formazione teorica e pratica obbligatoria, nonché una prova pratica, per ottenere una patente di guida AM (ciclomotore). L’ETSC sottolinea, inoltre, che 16 Paesi europei (tra i quali l’Italia) consentono ai bambini di guidare un motorino a 14 o 15 anni, nonostante un’età minima raccomandata dall’UE di 16 anni. A 14 anni, il 20% dei morti sulla strada sono su un ciclomotore, la stragrande maggioranza dei quali ragazzi (maschi). L’ETSC afferma, infine, che non si dovrebbe abbassare l’età minima raccomandata dall’UE (16 anni) per la guida non accompagnata delle auto.