“Abbattere le barriere e valorizzare la diversità”: è stato questo il leit motiv dell’incontro tenutosi in mattinata a Bari nell’istituto Gorjux, dal titolo “MotorTerapia ed i navigatori speciali”che ha avuto come obiettivo quello di interagire con associazioni, ma anche genitori e persone con diversa abilità motoria o cognitiva per presentare il progetto MotorTerapia. In vista dell’ evento che si terrà in pista il prossimo 5 novembre, presso l’Autodromo del Levante di Binetto (Le), intitolato “MotorTerapia, Trofeo Aci Bari-Bat: una gara di emozioni, abbracci e sorrisi”, durante il quale i navigatori speciali saliranno a bordo di auto sportive e moto per vivere un giro emozionante in pista.
“La nostra presenza – ha spiegato Maria Grazia De Renzo, direttore Ac Bari Bat – si connota in un percorso. Stiamo percorrendo la strada dell’inclusione: siamo partiti l’anno scorso con il nostro concorso per le scuole, parlando di inclusione, e abbiamo scoperto che non è solo per disabili, è anche per persone provenienti da altri paesi. Oggi, presentiamo il terzo trofeo MotorTerapia Ac Bari Bat. E’ importante per noi tornare, dopo un blocco dovuto prima al Covid poi a una serie di problematiche, e lo facciamo qui, nella scuola Gorjux, grazie alla grande disponibilità del dirigente. Abbiamo scoperto che è una scuola di eccellenza con 60 ragazzi diversamente abili che vogliamo assolutamente portare con noi in questa giornata a Binetto. Faremo anche delle degustazioni perché ci teniamo molto alla scoperta del territorio e delle nostre particolarità gastronomiche”.
Parole a cui fanno eco quelle del dirigente scolastico dell’istituto, Donato Ferrara. “Abbiamo una utenza corposa e ricca di allievi con situazioni di bisogni educativi speciali. Questo è un evento che non poteva non coinvolgere la nostra istituzione scolastica che vanta un numero notevole di persone la cui presa in carico è necessaria. I rapporti in rete con Aci e con le istituzioni sono sempre proficui per dare delle opportunità agli allievi” – ha concluso. A spiegare meglio l’evento del 5 novembre è stato Francesco Perulli, responsabile del progetto MotorTerapia. “Oggi abbiamo iniziato un nuovo percorso di comunicazione, da un po’ di giorni il motore del nostro progetto si è attivato in provincia di Bari per poi arrivare, tutti pronti in pista il 5 novembre a Binetto. Abbiamo però voluto cambiare la comunicazione, non solo tramite social che tanto ci aiutano nella diffusione, ma anche avendo l’opportunità di entrare nelle scuole, incontrando le associazioni e i navigatori speciali, per conoscerli e spiegare cosa è MotorTerapia. Si tratta di un evento no profit che coinvolge tantissimi attori con l’idea finale di creare emozioni e di farci venire anche nuove idee per abbattere barriere”. All’evento era presente anche Vito Spadavecchia, delegato alle attività di coordinamento tra i Comuni della città metropolitana di Bari per le disabilità che ha voluto portare la sua esperienza non solo in qualità istituzionale, ma anche in qualità di genitore.
Infine, prezioso anche l’intervento di Antonio Giampietro, responsabile comunicazione e informazioni Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti della Puglia, grande appassionato di auto e moto, che ha voluto portare la propria esperienza. “Sono qui perché il rapporto con questo progetto va ormai avanti da tanto tempo – ha spiegato – per me è molto importante per due motivi: sono un appassionato di auto e moto, sia perché penso che le persone con disabilità, non tutte per fortuna, hanno la difficoltà enorme di non poter guidare. Spesso sono accompagnate e vivono da passeggeri l’auto. Fare l’esperienza in pista, un’esperienza che non potranno mai fare da soli, con piloti professionisti è un’opportunità in più che gli viene data ed è un’opportunità per poter sondare i propri limiti, molto importante, a mio parere, per le persone con disabilità. Farlo attraverso tramite un’esperienza del genere capendo anche le proprie emozioni, cosa difficile da fare in altro modo, è importante. Il mio plauso va a questa iniziativa per questo motivo e perché permette a noi persone con disabilità di avere a che fare con macchine e moto fenomenali che possiamo toccare, vedere e sentire e provare in pista” – ha concluso.